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L'intervista al direttore di Confindustria Imperia
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Lo stabilimento Agnesi rappresenta oggi il simbolo più evidente della crisi industriale che attraversa Imperia e che ha colpito questa città da diversi anni. Ne abbiamo parlato con Paolo Della Pietra, direttore di Confindustria Imperia.

Qual è la situazione attuale? "Nel corso degli ultimi 20 anni Imperia ha perso molte aziende importanti che davano l'identità di città industriale. Questo fenomeno, tuttavia, va analizzato anche da un punto di vista positivo: si tratta infatti di uno spostamento della zona industriale sulla Statale 28, dove c'è un interesse molto forte per la zona. Spostamento tipico delle città italiane, come Milano e Torino, dove all'interno dei centri urbani non esistono più le grandi aziende."

La crisi industriale di Imperia è solo un luogo comune? "Imperia ha avuto una crisi ma ha saputo reagire con una nuova dimensione industriale. Ho fatto un raffronto tra i dipendenti delle nostre aziende degli anni '70, '80 e ad oggi e la differenza è minima: passiamo da 7000 dipendenti degli anni '70, dovuti all'edilizia, a 5500 addetti di oggi. Il settore industriale, dunque, non ha perso tanti dipendenti, che invece si sono spostati in altri comparti, come l'ICT che precedentemente non si conosceva. Un comparto, quest'ultimo, con quasi 120 dipendenti: si tratta di un'ambiente molto forte che dà lavoro ai giovani e crea un buon valore aggiunto. Su questo stiamo procedendo con diverse iniziative."

Di quali iniziative si tratta? "La provincia di Imperia è l'unica tra le quattro liguri a non avere un polo tecnologico: le nostre aziende associate hanno voluto affidare all'università di Economia e Commercio, in collaborazione con la Camera di Commercio, uno studio per capire le potenzialità della città. Abbiamo dunque scritto all'assessore Rixi che ha dimostrato pieno interesse a convogliare risorse e attenzione su un possibile polo tecnologico."

Perché Munters ha deciso di spostare gli stabilimenti dalla Cina a Imperia? "La professionalità delle nostre maestranze sono superiori a quelle cinesi ma anche di altri paesi dell'Est. Questo spostamento permetterà la lavorazione completa del prodotto e garantirà alla Munters di ragionare sul territorio in un'ottica di lungo periodo."

L'isolamento della Liguria che tipo di problematiche provoca alle aziende? "Per quanto riguarda il comparto dell'agroalimentare, si parla di un isolamento tipico della Statale 28: non arriva, ad esempio, il metano oltre Fortedasso, fondamentale per la produzione. Anche l'autostrada è limitante: ci sono due corsie e spesso per lavori o incidenti, il tratto Genova-Imperia diventa problematico. Stesso discorso per la ferrovia che non permette il trasporto merci."

Confindustria Imperia assumerà delle iniziative su questo tema? "Un paio d'anni fa abbiamo dimostrato la volontà di rendere il tratto ferroviario uno dei principali asset in Europa. Purtroppo sulla Torino-Lione si sono investiti diversi miliardi di euro in previsione di un traffico merci che andrà scendendo."

Un problema che tocca anche il turismo? "Certamente: il turismo è un comparto fondamentale per il nostro territorio, soprattutto per città come Sanremo e Diano Marina. Sicuramente i turisti hanno notevoli difficoltà a raggiungere le nostre città, soprattutto dal punto di vista aeroportuali. L'aeroporto di Genova è scollegato dal nostro territorio, principalmente perché si trova dislocato dalla ferrovia: lo scalo di riferimento è diventato Nizza. Permettere che i turisti sfruttino Nizza significa regalarli alla Francia, con il rischio che rimangano in territorio francese anche perché i collegamenti con l'Italia scarseggiano."

Dal punto di vista tecnico, la risposta delle istituzioni qual è? "Dal punto di vista nazionale è sempre stata una risposta blanda, per quanto riguarda i trasporti sono stati investiti molti fondi per l'asse Roma-Milano e Milano-Torino e le nostre arterie ferroviarie sono state invece tagliate fuori. Dal punto di vista regionale invece abbiamo ottenute buone risposte: stiamo riuscendo a fargli capire quali siano le esigenze del nostro territorio."

Da parte della classe imprenditoriale imperiese ci sono critiche? "Sicuramente sì: finchè le cose andavano bene non si discuteva. Oggi il turismo e le imprese sono cambiate, alcuni si sono adeguati, altri meno. Molti giovani, tuttavia, stanno avviando imprese sia nel comparto alimentare sia nell'ICT, di successo e molti passaggi generazionali si stanno avvenendo in maniera ottimale."