Ci sono ancora le transenne sulla via Aurelia tra Arenzano e Genova. Transenne che tagliano in due la Liguria e che costringono a passare per l'unica arteria percorribile, l'autostrada. Con l'incognita del traffico e degli incidenti. Sono gli effetti della frana che lo scorso 19 marzo si è abbattuta in zona Pizzo, tra Vesima e Arenzano, ferendo gravemente una persona. Sono passate oltre tre settimane e i detriti sono stati rimossi. Ma la situazione richiederà ancora mesi per sbloccarsi, come emerso dall'incontro in Prefettura con le istituzioni locali.
Il sindaco Maria Luisa Biorci, presente al tavolo, ha chiesto che venga riaperta almeno una corsia entro l'estate, in modo da non creare ulteriori danni al tessuto turistico della zona, che nei mesi più caldi diventa preponderante. Perché in gioco, in effetti, non c'è solo la viabilità.
La prima cittadina ha lanciato un appello perché non vengano applicati gli studi di settore alle aziende di Arenzano. Tra chi risulta più danneggiato ci sono gli operatori turistici e balneari in corrispondenza del tratto chiuso. L'assessore regionale Edoardo Rixi ha accolto la richiesta e annunciato che partità un confronto col Governo.
La messa in sicurezza della strada dipende da interventi che devono essere eseguiti sui versanti in pericolo. Ma la questione diventa complessa, perché su questo tratto di Aurelia insistono terreni privati. Da parte sua, Anas si è detta disponibile a eseguire la progettazione, anche se questo aprirà una "farraginosa strada burocratica".
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