Maxi operazione su tutta la filiera della pesca in Liguria e dintorni da parte della Guardia Costiera di Genova. Cinque giorni di verifiche serrate, 200 controlli eseguiti in dieci province, con un bilancio che fa ben sperare: solo tre denunce penali, 100 chili di pesce confiscato e devoluto in beneficenza e un danno all'erario contestato per 48 mila euro. L’operazione "Nabucco", chiamata come l'opera verdiana, ha riguardato non solo la Liguria, con svariati controlli in tutte e quattro le province, ma anche le zone di Alessandria, Asti, Parma, Reggio Emilia, Pavia e Milano. Genova e La Spezia le province più virtuose. Sono stati controllati pescherecci in attività di pesca, mercati ittici, piccole pescherie, ristoranti, supermercati. E ancora, apostamenti contro la pesca sportiva illegale e ispezioni mirate sulla pesca del rossetto, ma è risultato tutto in ordine, tranne qualche caso di errata etichettatura della specie ittica posta in vendita, o difetto di tracciabilità.
Non altrettanto si può dire per il Ponente ligure: a Loano e a Imperia sono stati colti in flagrante due pescherecci che avevano appena catturato complessivamente 20 e 10 Kg di bianchetto, il novellame di sarda e di alice, la cui cattura, con qualunque attrezzo, è vietata sin dal 2010. I due comandanti sono stati denunciati. Altra denuncia a Riva Ligure per un ristoratore che vendeva esemplari di aragosta sottomisura, subito liberati in mare. A Loano un peschereccio è stato sorpreso durante una pesca a strascico sottocosta proibita, con conseguente multa al comandante di 4000 euro e sequestro degli attrezzi e del pescato.
“Nel complesso - ha evidenziato l’Ammiraglio Pettorino, direttore marittimo della Liguria e comandante regionale della Guardia Costiera - l’obiettivo dell’attività di prevenzione e informazione sta dando i suoi frutti"
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