cronaca

L'immagine simbolo dell'abbandono di un quartiere
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A Sampierdarena, se hai bisogno di un divano, basta fare un giro in strada e, forse, si può trovare qualcosa che vada bene. Succede anche questo, in un quartiere che, ormai, fa rima con la parola degrado nonostante la strenua resistenza di buona parte degli abitanti e dei commercianti. E così, in una soleggiata mattinata di fine marzo, qualcuno ha avuto la bella idea di abbandonare un divano semi intatto (e apparentemente abbastanza nuovo) all'incrocio tra via Nostra Signora delle Grazie e via Dottesio.

Per salvare le apparenze il mobilio è stato lasciato accanto ai cassonetti dell'immondizia. Il bello, o il brutto, è che se provi a osservare lo scempio c'è chi ti guarda storto, come a dire "beh? Che c'è di strano?". Per la cronaca divani abbandonati sono apparsi anche in altre zone, perfino nella centralissima via Cantore, quasi fossero una componente dell'arredo urbano. 

Sampierdarena è in agonia e il degrado accomuna molte zone del quartiere. Un abbandono che dura anni e che rischia di diventare ancor più marcato se è vero che, ad esempio, l'abbattimento della rampa d'accesso alla Sopraelevata di via Cantore finirà per desertificare anche commercialmente una strada che, fino a 20 anni fa, era insieme a via XX Settembre e via Sestri "la strada" dei negozi e delle "vasche". 

Ora, invece, in mezzo alla strada ci puoi trovare i divani. Oltre a tappeti di bottiglie, ad esempio, residui di notti brave e alcoliche. O spazzatura accatastata in ogni dove e gettata senza il minimo senso civico. I tempi cambiano, da queste parti, decisamente in peggio.  Quella che era la Manchester d'Italia, oggi, assomiglia, in un alcune zone, a una pattumiera a cielo aperto.