La giornata politica alla Spezia si è aperta con un'altra scossa di terremoto che rischia di far crollare la giunta Federici. Tre assessori (Davide Natale, Alessandro Pollio e Luca Basile) si sono dimessi. "Lo abbiamo fatto in dissenso contro la decisione del sindaco di togliere le deleghe al nostro collega Andrea Stretti - spiega Pollio - La motivazione data da Federici è legata a una questione interna al Pd. Noi pensiamo che le questioni interne al partito devono rimanere fuori dalle vicende amministrative e istituzionali della città".
Dopo aver formalizzato le dimissioni i tre assessori sono stati convocati dal sindaco Massimo Federici che, dopo aver incontrato due di loro (Natale e Basile) ha respinto e congelato le dimissioni, aprendo la strada di una nuova trattativa: "Se si tratta di una discussione di metodo e di rapporti, da parte mia c'è la disponibilità" ha assicurato Federici.
"Sgomberiamo il campo da equivoci - precisa Basile - non abbiamo preso questa decisione per sederci a un tavolo e trattare qualcosa". Eppure nella conferenza stampa convocata dai tre assessori sembra emergere proprio la volontà di discutere di questioni politiche dentro il Pd. E nessuno sembra avere intenzione di ritirare la fiducia nei confronti di Federici.
"Non restiamo indifferenti al messaggio del sindaco. E' una richiesta di aprire una discussione profonda, nel gruppo e nel partito, nell'interesse della città" commenta Natale. Dopo la clamorosa decisione dei tre assessori, dunque, potrebbe esserci un altrettanto clamoroso passo indietro, anche se - secondo i rumors - dei tre assessori dimissionari, almeno Pollio potrebbe decidere di non rientrare in giunta.
D'altra parte anche il Ministro Orlando (riferimento di corrente dei tre assessori dimissionari) ha chiesto il ritiro delle dimissioni, facendo intendere che avrebbe sconsigliato ai tre di dimettersi, in accordo con il commissario regionale Ermini. Molti, in realtà, sono convinti che il regista delle dimissioni di Pollio, Natale e Basile sia proprio il Ministro, al di là delle dichiarazioni di facciata.
La sensazione è dunque che la città sia in balia delle schizzofreniche decisioni dei capicorrente del partito democratico: se Raffaella Paita avrebbe imposto a Federici le dimissioni di Stretti, sabato scorso, perché non più fedele alla sua corrente, questa volta sarebbe stato Andrea Orlando ad invitare i tre assessori a lasciare l’incarico. Salvo poi chiedere loro un ripensamento.
Intanto le minoranze presentano una mozione di sfiducia e la consigliera Maria Grazia Frijia (Fratelli d'Italia) aggiunge: "Siamo tutti d'accordo nel presentarla. Un documento contro la maggioranza che continua a dare una pessima immagine di se stessa. Se i tre ritireranno le dimissioni, gli assessori faranno l'ennesima pagliacciata".
TOTI SU FACEBOOK - "Per il sindaco Federici userei parole pronunciate da Renzi in un'altra occasione 'Game over' ". Lo scrive su Facebook il Governatore della Liguria Giovanni Toti a proposito del caos scoppiato nel Comune della Spezia, dove il sindaco renziano Massimo Federici ha 'licenziato' un assessore vicino alla minoranza del Pd ed ha dovuto incassare le dimissioni di altri tre assessori, anche loro non renziani. "E' una giunta che certamente non ha amministrato bene, francamente non ha saputo cogliere gli elementi di sviluppo che si cominciano a vedere nel Golfo: l'aumento delle crociere, il boom turistico delle Cinque Terre, la crescita del porto, più facile da gestire di quello di Genova. La città non ha seguito tutto questo".
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Dimissioni tra farsa e realtà: tre assessori in bilico, Federici sull'orlo della crisi (di nervi)
Terremoto nel Pd e in giunta: l'opposizione presenta mozione di sfiducia
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