Non solo carta d'identità inserita nella pettorina dei circa mille e cinquecento atleti che hanno partecipato stamani all'edizione 2016 della maratona di Montecarlo, partita alle 9.45 da Ventimiglia (Imperia), con arrivo nel Principato di Monaco ma anche un controllo costante grazie a un sistema di telecamere, fibre ottiche e radiofrequenze. Insomma, una maratona blindata, quella che ha preso il via stamani tra Ventimiglia e il principato di Monaco. All'arrivo in frontiera, gli atleti hanno corso tra militari degli Alpini da parte italiana e agenti della Police Nationale francese.
Lungo il percorso su territorio italiano, invece, erano presenti agenti della polizia di Ventimiglia. Non è stato effettuato alcun controllo diretto sulla persona, ma grazie al sistema di telecamere, fibre ottiche e radiofrequenze al passaggio di ciascun corridore le autorità francesi hanno potuto conoscere in tempo reale numero di pettorale, nome e nazionalità del singolo atleta. Alcuni attivisti dei centri sociali hanno provato, prima della gara, a consegnare agli atleti dei pettorali con su scritto "O tutti o nessuno" in solidarietà con gli immigrati.
Lungo il percorso su territorio italiano, invece, erano presenti agenti della polizia di Ventimiglia. Non è stato effettuato alcun controllo diretto sulla persona, ma grazie al sistema di telecamere, fibre ottiche e radiofrequenze al passaggio di ciascun corridore le autorità francesi hanno potuto conoscere in tempo reale numero di pettorale, nome e nazionalità del singolo atleta. Alcuni attivisti dei centri sociali hanno provato, prima della gara, a consegnare agli atleti dei pettorali con su scritto "O tutti o nessuno" in solidarietà con gli immigrati.
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