Aveva manomesso il sistema operativo dell'ufficio per poter andare su siti pornografici e su facebook, per questo la procura della Corte dei Conti della Liguria chiedeva un risarcimento di oltre 7.300 euro, ma per i giudici deve risarcirne solo 4.300. Davanti alla magistratura contabile un dipendente della direzione territoriale del lavoro di Genova, accusato di aver manomesso il computer dell'ufficio per poter navigare a scopi personali. Secondo l'accusa, il dipendente, già condannato penalmente in primo grado a quattro mesi per peculato, avrebbe installato sul pc dell'ufficio un sistema operativo diverso da quello in dotazione per poter navigare su internet.
Dagli accertamenti risulterebbero oltre 130 ore trascorse sul web, tra facebook, siti porno e altri non attinenti con il lavoro. Per i giudici, non ci sono dubbi sul comportamento scorretto del dipendente, condannandolo cosi al risarcimento di 2300 euro per il danno patrimoniale,come richiesto dalla procura, ma riducendo, in via equitativa quello di disservizio a 2 mila.
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