La "testa di pera" bisogna "farla fuori" perché "se ne approfitta e non se ne può più". La testa di pera sarebbe Ferdinando Menconi, ex presidente del ramo assicurativo Carige Vita Nuova, e a definirlo così è l'ex presidente di Carige Giovanni Berneschi, sotto processo per truffa all'istituto bancario. Particolari sempre più scottanti che emergono dalle intercettazioni telefoniche tra lui e la nuora Francesca Amisano, e che scatenano l'ira dell'ex presidente imputato. È stato necessario addirittura sospendere il processo per raffreddare l'ira di Berneschi, che ha cominciato a inveire contro i testi incaricati di far sentire le intercettazioni.
Momenti di tensione che hanno costretto il giudice a interrompere i lavori per "far calmare gli animi", ha detto. Nel corso dell'udienza sono stati illustrati anche i documenti che illustrerebbero i passaggi di quote societarie di alberghi che in realtà dovevano servire a nascondere episodi di riciclaggio. Questa la tesi dell'accusa, sostenuta dai pm Silvio Franz e Patrizia Ciccarese.
Secondo le loro ipotesi, il ramo assicurativo acquistava tramite perizie gonfiate immobili per un valore superiore a quello reale e le plusvalenze venivano poi riciclate all'estero, depredando di fatto il ramo assicurativo di Carige. Insieme a Berneschi sono imputate altre sette persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata a truffa e riciclaggio.
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