cronaca

Il capogruppo della Lega Nord in Regione presenta un'interrogazione
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Fa ancora discutere la chiusura del carcere di Savona, decisa dal Ministero della Giustizia. A tornare sull'argomento è Alessandro Piana, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, che ha presentato un'interrogazione in consiglio per ribadire il suo 'no' all'operazione.

"La chiusura del carcere di Savona - dice - lascerà scoperto un arco di circa 150 chilometri in Liguria di un presidio strategico di sicurezza per i cittadini dato che, se sarà accorpato anche il carcere di Imperia con quello di Sanremo, la prima casa circondariale più vicina a Savona sarà quella di Marassi a Genova. Siamo decisamente contrari alla decisione presa dal guardasigilli Orlando senza neppure avere un progetto alternativo avviato sul territorio".

Si era parlato, in verità, della soluzione Cairo Montenotte, dove peraltro esiste già una scuola per agenti di polizia penitenziaria, ma "non ci sono certezze di realizzazione, per almeno i prossimi quattro anni", ricorda Piana. Troviamo assurdo che Savona venga privata del carcere solo perché il governo e il ministro Orlando non sono riusciti a trovare una soluzione concreta alla situazione del sovraffollamento carcerario particolarmente accentuato al Sant’Agostino dove da anni gli agenti si trovano a lavorare in condizioni inumane".

Due sono le criticità secondo Piana. La prima riguarda la sicurezza: "Savona, è una provincia in cui la problematica è molto acuta. Secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio regionale della sicurezza, si registrano circa 8.300 furti e quelli nelle abitazioni hanno registrato un aumento dell'80% solo nella città della Torretta nell'ultimo anno. Sono numeri preoccupanti che dovrebbero far riflettere anche il governo prima di lanciarsi in chiusure avventate di presidi strategici per la sicurezza pubblica".

Ma la chiusura "depotenzia il territorio savonese anche sul piano dell'occupazione, visto che nel carcere sant'Agostino gli agenti in servizio sono ben 55: pensiamo a cosa comporterà per un tessuto economico già depauperato negli ultimi anni la perdita di questi posti di lavoro e il conseguente trasferimento di altrettante famiglie".