
Mentre la Farnesina accerta le circostanze della liberazione, a Monterosso è una momento di "gioia immensa", come dichiara il sindaco Emanuele Moggia. Campane a festa per il paese dopo l'annuncio della liberazione e le parole pronunciate dai familiari. "È finita", ha esclamato il figlio, mentre la moglie in lacrime ha fatto sapere a tutti di averlo sentito al telefono.
Il 55enne è molto noto nel piccolo borgo delle Cinque Terre, che ha vissuto mesi di angoscia dal giorno del suo rapimento in Libia. Era il 20 luglio scorso, quando Pollicardo, insieme a tre suoi colleghi, veniva rapito nella zona di Mellitah, a 60 km di Tripoli. Lavoravano tutti per la Bonatti, un'azienda di Parma impiegata nella costruzione di impianti petroliferi per conto di Eni.
Ieri la notizia della morte di Fausto Piano e Salvatore Failla aveva fatto crescere l'apprensione per un destino che sembrava potesse essere segnato, come conferma lo stesso sindaco di Monterosso: "dopo quanto vissuto ieri la speranza di rivederlo vivo erano calate", ha detto il primo cittadino. Oggi invece la notizia che tutti attendevano e la possibilità, grazie a Facebook, di vedere Pollicardo sano e libero.
Proprio attraverso il celebre social network, il tecnico di Monterosso ha fatto sapere: "Sono Gino Pollicardo e sono qui con il mio collega Filippo Calcagno. Siamo in un posto sicuro, in un posto di polizia qui in Libia. Stiamo bene e speriamo di tornare urgentemente in Italia perché abbiamo bisogno di ritrovare le nostre famiglie".
Sollievo e felicità per la notizia della liberazione dei due ostaggi rapiti in Libia Gino Pollicardo e Filippo Calcagno è stata espressa dal Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti e da tutta la Giunta regionale. “Ci uniamo alla gioia di Monterosso e delle famiglie”, ha detto Toti.
IL COMMENTO
Vi racconto la magia, in un pomeriggio d'estate, di andare ad un concerto dei Beatles
Fracchiolla dimesso solo da ruoli regionali, non da Genova Centro