cronaca

Come persona informata dei fatti. Nelle scorse settimane le perquisizioni
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Il vescovo della Diocesi di Albenga, Mario Oliveri, è stato ascoltato come persona informata dei fatti dal sostituto procuratore Chiara Venturi nell'ambito dell'inchiesta sugli ammanchi nelle casse della diocesi di Albenga-Imperia condotta dalla guardia di finanza.

Il prelato si è presentato da solo nell'ufficio del pm al sesto piano di palazzo di giustizia. Ad attenderlo c'era anche il comandante delle fiamme gialle Cristiano Cocola. Per quasi due ore il presule ha raccontato quasi dieci anni di gestione delle casse della Diocesi e della Caritas albenganese. Nulla di più è trapelato sul colloquio.

Anche il vescovo coadiutore Guglielmo Borghetti è stato sentito come persona informata sui fatti. È stato interrogato per circa due due ore dallo stesso magistrato che ha sentito Oliveri. Borghetti, una volta insediato, aveva provveduto a cambiare i vertici della Caritas diocesana, nominando direttore don Alessio Roggero, attualmente anche parroco di Tovo San Giacomo, e, suo vice, don Edmondo Bianco, attuale parroco di Loano.

Nelle settimane scorse la guardia di finanza aveva compiuto perquisizioni in Liguria e in Piemonte e in particolare negli uffici della Caritas Diocesana di Albenga, in associazioni collegate e nelle abitazioni di indagati. Nell'hinterland torinese, erano state compiute perquisizioni in associazioni che si occupano di adozioni a distanza.

L'inchiesta sulla Caritas di Albenga coinvolge il direttore pro-tempore don Renato Rosso e l'ex vice-parroco di Ceriale don Carmelo Licciardello. Dalle indagini sarebbe emersa l'esistenza di un sistema illecito attraverso il quale un milione e 200 mila euro sarebbe stato sottratto dai fondi della diocesi, soldi destinati a iniziative benefiche, tra cui cospicue somme raccolte per le adozioni a distanza nonché contributi erogati da Enti pubblici per la realizzazione di progetti sociali. A don Licciardello, la Gdf ha anche notificato l'avviso di conclusione indagini per circonvenzione d'incapace e appropriazione indebita.

Secondo l'accusa, il prete avrebbe approfittato di una donna anziana in stato di infermità o deficienza psichica a compiere lasciti che hanno portato profitto al sacerdote e un danno patrimoniale alla donna. Per questi fatti le Fiamme Gialle avevano proceduto, nel settembre 2015, al sequestro preventivo di alcune polizze assicurative per un importo complessivo di circa 70 mila euro.