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Ceneri in porto, l'ex presidente di confundutria all'attacco delle istituzioni spezzine
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"Il fatto che si possa innescare una diatriba di questo tipo è un problema serio di credibilità del porto. Sembra che le polemiche siano solo di carattere personale".

Giorgio Bucchioni, ex presidente di Confindustria e membro del comitato portuale spezzino, attacca i vertici delle istituzioni spezzine: Massimo Federici sindaco della Spezia e Lorenzo Forcieri presidente del Porto.

Il tema ancora una volta è l'impianto per lo stoccaggio di ceneri in Porto alla Spezia, previsto da una determina della Provincia (di cui Federici è presidente) e autorizzato dall'Autorità Portuale guidata da Forcieri. I due, dopo aver dato il via libera, hanno fatto marcia indietro e criticato il tipo di attività previsto.

Bucchioni domanda ironicamente "C’è chi ritenga che il conflitto fra Presidente Autorità Portuale ed il Sindaco della Città configuri interessi pubblici?"

"Le ceneri - spiega Bucchioni - sono residui inerti, non pericolosi, in stato fluido, di un processo industriale il cui destino può essere la discarica ovvero il riutilizzo nelle cementerie . E’ una filiera che vede coinvolti molti porti, società elettriche e cementifici in Italia, in Europa e nel mondo. Siamo conseguentemente di fronte ad una attività diffusa e consolidata, per cui, gli organismi tecnici spezzini che sono stati coinvolti in una apposita conferenza di servizi, hanno dato benestare tecnico ad un traffico nuovo per La Spezia, ma abituale in porti anche a noi vicini".

Il traffico - aggiunge l'ex presidente di Confindustria - è stato quindi autorizzato dall’Ente deputato, la Provincia, su conforme parere di tutti i partecipanti, Autorità Portuale compresa.

"A questo punto - aggiunge Bucchioni - assistiamo ad una commedia degli orrori: il Presidente del porto anziché preoccuparsi di promuovere traffici come da mandato, si mette a sostenere posizioni ambientaliste ed il Sindaco anziché sostenere la legittima determina assunta dalla Provincia, che guida, si fa coinvolgere in una escalation di polemica arrivando a minacciare interventi punitivi nei confronti delle attività portuali".