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Ottonello (Coni Liguria): "È un'opportunità importante, sono fiducioso"
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Olimpiadi a Roma nel 2024, un business da 5,3 miliardi che tocca (di striscio) anche la Liguria. Perché se è vero che il Ferraris potrebbe ospitare le partite di calcio, il progetto presentato da Montezemolo e Malagò non prende nemmeno in considerazione le due Riviere e i loro sport storici. Il teatro della vela sarà Cagliari, mentre la pallanuoto sarà tutta a Roma insieme alle altre discipline.

In ogni caso, qualora venissero assegnate all’Italia, le Olimpiadi sarebbero davvero un’opportunità o si rischia un bagno di soldi? Il presidente del Coni Liguria, Vittorio Ottonello, non ha dubbi: “I presidenti Montezemolo e Malagò hanno lavorato bene. Roma 24 è all’insegna della trasparenza e di un esercizio low cost. Il 70 per cento degli impianti sono quelli della precedente Olimpiade del 1960. Verranno rimessi a nuovo con poco esborso e il 30 per cento degli impianti verranno dismessi alla fine dei giochi. Cinque miliardi di costo, migliaia di posti di lavoro, ne vale la pena”.

Atene per esempio si è dissanguata e ne paga le conseguenze ancora adesso per la manifestazione andata in scena nel 2004 in Grecia: “Credo non sia il caso di Roma – replica Ottonello – è un’occasione che speriamo di avere. Lo sapremo a settembre del 17 a Lima, quando verrà scelta la sede. Certo, si dovranno fare degli investimenti, ma i parametri sono seri sugli esborsi, sono fiducioso. Rispetto a qualche anno fa, quando il Governo decise di non spingere la candidatura di Roma, il vento è cambiato”.

Perché la Liguria non è stata scelta per gli sport della vela? Ci avevate provato? “Come no, Genova aveva tutte le carte in regola per avere le regate olimpiche in fatto di bellezza e di strutture ricettive, ma il problema è stato il vento. Da studi approfonditi è emerso che Cagliari, che avrà la vela, è la località che ha meno giorni in estate di vento forte e di bonaccia. Purtroppo di fronte a questo studio ci siamo fermati”.

Resta il Ferraris, lo stadio genovese potrebbe ospitare qualche partita del torneo di calcio. Ce la farà Ottonello è ancora una volta ottimista: “L’impianto ha molti problemi, ma questa è una città che sul calcio ha forti tradizioni. Siamo tra le undici città selezionate, vedremo quante ne verranno scelte ma con un profondo restyling il nostro stadio potrà far parte del ventaglio di quelli competitivi. I soldi? Abbiamo tanti anni di fronte, se si vuole partecipare a questa festa si troveranno le soluzioni che poi resteranno a Genova per sempre”.

Già, perché i 5,3 miliardi di budget saranno tutti per le strutture romane. Se il Ferraris vorrà mettersi il vestito buono per i cinque cerchi, le risorse andranno trovate in casa. E potrebbe essere la volta buona per richiamare investimenti utili a rilanciare l'impianto nel lungo termine. È chiaro, d'altro canto, che puntare sul Ferraris vorrebbe dire archiviare in via più o meno definitiva il sogno di un nuovo stadio lontano dai problemi di Marassi.