cronaca

L'esposto alla Procura presentato da un imprenditore portuale
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L’inchiesta dei Carabinieri della Spezia è partita da un esposto presentato a novembre, quasi due mesi dopo la morte di Marco Corini, da Giovanni Rampini, un imprenditore portuale della Spezia, amico di famiglia del noto penalista spezzino.

Aveva notato qualcosa di strano negli atteggiamenti dei familiari e nelle persone vicine a Marco, che secondo la tesi dell’accusa, è stato ucciso, da una dose massiccia di sedativi, che la sorella anestesista Marzia gli ha somministrato, apparentemente - sembrava - per alleviare il dolore legato ad un tumore che stava combattendo.

Non vuole dire di più Rampini. Certo è che è stato lui a fornire agli inquirenti le prime indicazioni. Le intercettazioni e gli atti notarili hanno confermato i sospetti. Anzi – come Rampini stesso ha detto – le indagini sono andate oltre le sue stesse aspettative.

I dialoghi telefonici trascritti tra la sorella di Corini e una amica hanno rappresentato la confessione: “Se non lo avessi sedato non sarebbe morto, né quel giorno, né dopo una settimana”.

Il guazzabuglio dei testamenti rende tutto più inquietante. Un primo testamento olografo che avrebbe garantito alla convivente Isabeau Barrack una cospicua eredità è sparito nel nulla.

Il secondo testamento, che gli inquirenti ritengono redatto dalla sorella, e firmato da Corini sotto pressione e non in grado di intendere, assicurava un milione a testa a Marzia Corini e a Isabeau, 200 mila euro all’avvocato Giuliana Feliciani (pure lei indagata) e all’amica Susanna Cacciatori.

Il 19 di novembre “l’integrazione di legittima”, in pratica un accordo tra gli eredi, riduce le quote di tutti i destinatari del patrimonio (ad accezione della sorella) a favore della madre. Isabeau sarebbe stata costretta a firmarlo sotto ricatto, per evitare l’impugnazione del testamento precedente.

I carabinieri della Spezia intanto hanno sequestrato i conti correnti di Giuliana Feliciani, l'avvocato spezzino accusata di circonvenzione d'incapace e falso.

Su uno dei conti correnti sono stati trovati 200 mila euro che, secondo l'accusa, le verrebbero da Marzia Corini. Contro il sequestro Feliciani ha fatto ricorso al tribunale del riesame e ha chiesto di essere sentita dai magistrati.