Secondo gli investigatori i televisori non erano in linea con il brevetto della Comunità europea in materia di digitale terrestre, oltre ad avere un'illecita etichettatura che li descriveva come "assemblati in Europa".
L'importatore, del nord est italiano, deve rispondere dei reati di fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e di ricettazione.
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