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Voto all'unanimità contro il segretario provinciale Briano
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Qualcuno al vertice non le voleva, ma alla fine si faranno. Per conoscere chi sarà il candidato sindaco Pd di Savona  l'assemblea comunale ha votato all'unanimità sì al percorso per le primarie. Il confronto, svoltosi ieri sera nella sala della Soms 'Generali' di via San Lorenzo, è stato piuttosto partecipato, vivace ed è andato avanti per oltre tre ore al termine delle quali si è rischiata la conta di pro e contro.


E' stato il presidente dell'assemblea Franco Lirosi a chiedere se si voleva votare una mozione che avrebbe costretto a palesare i numeri tra favorevoli e contrari allo strumento.Per evitare di palesare una frattura tra chi le primarie le voleva (una cinquantina) e chi non le voleva (una decina) si è poi arrivati al voto unanime.


Il pronunciamento dell'assemblea comunale del Pd di fatto segna la sconfitta della linea seguita dal segretario provinciale del partito Fulvio Briano, quella cioè di cercare di evitare le primarie proponendo con il sindaco uscente Federico Berruti, un candidato in grado di 'fare sintesi' come Cristina Battaglia.

Ma Cristina Battaglia e il metodo che l'ha indicata, la sintesi proprio non l'ha fatta. Lo stesso Briano in assemblea ha fatto mea culpa sul percorso seguito ribadendo però la qualità del candidato proposto. Il sindaco uscente Federico Berruti ha voluto rivendicare come il fine giustifichi i mezzi, ma
evidentemente gli iscritti non hanno apprezzato.

E ora il percorso delle primarie è avviato. L'8 febbraio sarà rattificato da una nuova assemblea e a quel punto scatterà la mini campagna elettorale che porterà gli iscritti ad esprimersi presumibilmente il 6 marzo. Ma chi si presenterà alla corsa? La notizia di giornata è che Barbara Pasquali, in qualità di segretario metropolitano del partito, ha fatto un passo indietro chiamandosi fuori.

Restano così in ballo Livio Di Tullio, vicesindaco e primo a scendere in campo, Cristina Battaglia, il candidato proposto da Briano e Berruti, mentre un grande punto interrogativo aleggia su Maurizio Maricone sparito da qualche tempo dalla scena politica savonese.

Qualcuno pensa ancora che da qui all'8 febbraio si possa fare sintesi su un candidato ed annullare il percorso delle primarie, ma appare sempre più difficile. Di Tullio, scosso dal fuoco amico del sindaco Berruti che lo ha giudicato inidoneo a fargli da successore, ha comunque già messo in campo la macchina elettorale. La Battaglia ancora no e qualcuno addirittura teme che difficilmente riuscirà a predisporla perché troppo impegnata come dirigente
regionale dell'assessorato allo sviluppo economico.

L'assemblea comunale ha rappresentato la volontà della base di riappropriarsi di un partito che cercava di essere orientato da potentati, ma non è detto che questo sia sufficiente per portare a giugno alle elezioni una conferma del Pd alla guida della città. Le primarie, Regione docet, potrebbero fare altre vittime.