politica

L'opinione
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Con coraggio Mario Paternostro ha smascherato l’operazione demagogico-populista degli amministratori genovesi che volevano giocare a scaricabarile con l'antico 'divide et impera' mettendo all'indice i cittadini di Albaro rei di aver denunciato al TAR l’ecomostro creato a copertura del cantiere per lo scolmatore: una denuncia che non fermerebbe comunque i lavori del mini-scolmatore del Fereggiano ma metterebbe in discussione l'esecuzione della copertura.

Comprensibilmente i cittadini temono che il nuovo ecomostro di Corsitalia, anziché essere smantellato a fine lavori come dovrebbe (si tratta della copertura del cantiere), rimanga a deturpare la passeggiata a mare di Genova per un tempo infinito. Come le troppe opere incompiute di un Comune che non porta mai a termine quello che avvia! La città è disseminata di cantieri aperti ed è trasformata in un paesaggio di scavi...

Basti pensare al cratere all’entrata dell’ospedale San Martino che ormai da tempo immemorabile è una trappola per un traffico in cui prevalgono le necessità di anziani e malati; o la muraglia che è crollata in via Tanini ad Apparizione dove non si registrano interventi riparatori e le famiglie di residenti hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni ormai a rischio; e gli eterni ponteggi che sfregiano l'accesso a Galleria Mazzini... La lista purtroppo è lunga.

L’incuria la fa da padrona, tanto sotto il profilo della prevenzione che della riparazione, e intanto si prosegue a devastare il territorio: ultime chicche il nuovo ipermercato che è stato autorizzato dopo il cavalcavia autostradale di Corso Europa e il centro commerciale dell'ex Area Boero a Molassana, così a ridosso della zona esondabile...(!) Scavi magari destinati a restare l’ennesima opera incompiuta, vista la crisi da saturazione nel settore della grande distribuzione. Un tempo si diceva che chi non porta a compimento l’opera è un inconcludente. E ora?


*portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria