cronaca

Corteo partito poco dopo le 7.30
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Sciopero, corteo e manifestazione dei lavoratori dell'Ilva di Cornigliano. La Fiom sceglie la via dura: occupazione della fabbrica e mezzi dell'Ilva in strada come non accadeva da anni.


Questa mattina alle 7 il collegio di fabbrica e poi l'assemblea dei lavoratori per chiedere l'impegno del governo per una convocazione ufficiale alla presenza dei ministri dopo la mail in cui si annunciava un incontro per il 4 febbraio, si attende infatti l'atto formale per capire se sarà presente un rappresentante del governo, in particolare un ministro.


"Non si può più scherzare sulla questione Ilva di Cornigliano, una questione così spinosa non può essere risolta da un funzionario" così Armando Palombo Fiom Cgil pochi minuti prima dell'inizio dall'assemblea.


Il corteo è partito poco dopo le 7.30 e si è fermato in piazzale Guido Rossa per circa un'ora e mezza.
 
Intorno alle 9.30 il corteo è ripartito in direzione della stazione ferroviaria di Genova Cornigliano.

Circa duecento lavoratori hanno bloccato via Cornigliano, nei pressi della stazione, anche con due grandi mezzi; la strada è chiusa al traffico.
Sono stati incendiati alcuni copertoni e un cassonetto è stato rovesciato in strada.

La circolazione ferroviaria procede regolarmente.

RIXI - Nel corso della diretta di Primocanale è intervenuto l'assessore Edorardo Rixi, che ha commentato la situazione di Cornigliano facendo riferimento, soprattutto, alla necessità dell'incontro con il governo. "E' un accordo che riguarda esclusivamente la realtà genovese dove si vuole ridurre l'inquinamento. C'era stato un accordo bastato su ricompense di carattere salariale e non solo, accordo che ha avuto qualche modifica ma che non è stato rispettato del tutto, oggi si dichiara la permanenza di quest'accordo che offre una precedenza a Cornigliano rispetto a Taranto, cosa che al momento il governo non accetta, questo il tema centrale di oggi. Mancano 10 milioni di euro e oltre a questo ci sono problemi riguardanti i fondi della magistratura contabile e si arriva alla mancanza di tranquillità. Siamo preoccupati, ci sono alcuni punti cruciali che rischiano di compromettere l'accordo di programma. Un conto, comunque, è dire che va ridiscusso l'accordo di programma, un conto è dire che non esiste più. E' necessario parlare con il governo. Non è garantita la presenza del ministro Guidi il 4 febbraio, l'importante sarà comunque sedersi a un tavolo e parlare. Taranto, avendo più occupati di Genova, pesa di più a livello nazionale, vero anche che su ottocento milioni di euro solo uno e mezzo è stato destinato a Genova, il resto a Taranto. L'altro elemento è il fatto che il governo non si può permettere di gestire questo processo senza tenere conto delle esigenze del meridione. Non vorrei che in questo modo trascurasse Genova".

PIAZZA - Anche l'assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova Emanuele Piazza è intervenuto durante la diretta di Primocanale: "Stiamo lavorando per arrivare una convocazione dal ministero a Roma che è stata convocata informalmente sabato. Aspettiamo la formalizzazione. La composizione della riunione auspichiamo sia funzionale alle prospettive lavorative. Fra poco questa convocazione arriverà e apruiremo una discussione non definitva ma che era stata richiesta. Bisogna lavorare perchè questa riunione sia produttiva e poiché possano partecipare soggetti che possano partecipare in modo fruttuoso. La Fiom sta adottando la linea della protesta, altre sigle hanno fatto scelte diverse, quindi non parliamo di lavoratori. Noi rispettiamo i lavoratori in quanto tali, a prescindere dall'appartenenza sindacale".

BOSCO - Il segretario della Camera del Lavoro Ivano Bosco ha parlato in collegamento da Cornigliano confermando la staticità della situazione: "Non abbiamo novità. Siamo fermi alla mail di sabato, che abbiamo ritenuto insufficiente. Non ci ci serve un tavolo tecnico, a noi serve un tavolo politico con un ministro. Sono ben 6 i ministri che hanno bloccato l'accordo di programma, pensiamo che almeno uno possa essere disponibile a confermarci l'accordo. L'accordo va rispettato.

Intanto è stato comunicato che il presidio dei lavoratori verrà prolungato a oltranza fino a quando non arriverà la convocazione ufficiale da parte del governo.

LA CONVOCAZIONE - Alle 12.15 è arrivata la convocazione ufficiale da parte del governo
. Convocazione fissata per il 4 febbraio a Roma, come previsto. Non cambia tuttavia la situazione per i rappresentanti della Fiom, che continueranno la protesta fino a quando non verrà annunciato il nome di un ministro che possa partecipare all'incontro di Roma.