“Al di là del biasimo per il grave errore della nota bestemmia finita negli sms, dal tragico Capodanno Rai traggo altre considerazioni". Il senatore Maurizio Rossi (Gm/Liguria civica) presenta una interrogazione parlamentare in Commissione Vigilanza. Oltre alla bestemmia e all'anticipo del brindisi, il senatore genovese si domanda "se la Rai ritiene di 'servizio pubblico' la canzone cantata poco dopo la mezzanotte (da Marco Masini, ndr) con cori di 'vaffanculo' del pubblico in piazza dove erano presenti molti bambini, cosi come in molte case degli italiani. E' così che la Rai pensa di promuovere la città della cultura europea del 2019 e il nostro Paese? E' questo il modo di educare le nuove generazioni?”.
La trasmissione dedicata al Capodanno trasmessa da Rai Uno, sottolinea Rossi, "non ha fatto altro che evidenziare agli occhi di tutto il Paese la totale mancanza di differenza tra la Rai e le reti commerciali. A 5 mesi dalla scadenza della concessione ventennale per la gestione del 'servizio pubblico' l'azienda ha dimostrato un'altra volta, che non esiste differenza tra un programma di pubblica utilità e uno commerciale".
Le conclusioni del senatore ligure rilanciano al futuro della Rai. "Mi auguro che la nuova concessione, in scadenza tra cinque mesi, verrà assegnata con gare e con chiare indicazioni sulla mission del 'servizio pubblico' per i prossimi anni".
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