Si è conclusa con tre patteggiamenti e 18 rinvii a giudizio l'inchiesta su un giro di regalie da parte di alcune imprese a personale della società pubblica Reti gas per ottenere appalti per asfaltare le strade con materiali ritenuti difformi dai capitolati. Le accuse, a vario titolo, sono corruzione e frode nella pubblica fornitura. L'udienza si è svolta davanti al gup Carla Pastorini.
Gli imputati sono tre dirigenti di Genova Reti gas, alcuni funzionari e i titolari di alcune ditte appaltatrici. Le pene patteggiate sono 9 mesi, un anno e 2 mesi e un anno e 8 mesi.
Secondo l'accusa si è trattato spesso di materiali di risulta che avrebbero compromesso la durata dei lavori. In alcuni casi sarebbe avvenuto un cedimento dopo pochi giorni. Secondo il pm Francesco Pinto che ha coordinato l'inchiesta i lavori di ripristino del manto stradale dove erano stati fatti gli interventi di manutenzione alla rete gas sarebbero stati fatti con materiale scadente o comunque diverso da quello previsto con la complicità di alcuni tecnici di Genova Reti gas che, in compenso, avrebbero ricevuto regalie quali viaggi, buoni benzina o prodotti tecnologici.
L'inchiesta era nata nel 2012 in seguito a un esposto della Cgil.
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