"Fiera di Genova è un'azienda in crisi. Come prima cosa voglio sottolineare i continui sforzi del Comune. E' l'unico soggetto che ha investito sulla fiera con il padiglione Jean Nouvel, il nuovo padiglione B. Gli altri soci, Regione e Camera di Commercio, devono fare la loro parte".Il sindaco di Genova Marco Doria interviene così alla rubrica 'Il Sindaco risponde' sul caso Fiera che ha messo in mobilità i suoi 40 dipendenti. "Ieri Tursi ha dato la disponibilità a versare 4 milioni di euro per coprire parte del debito - ha raccontato il sindaco - L'azienda Fiera ha però bisogno di una ristrutturazione profonda".
Sui numeri il sindaco non ha dubbi. "La struttura è troppo gonfia. Il Comune ha un impegno: fare tutto e di più perché la città sia attrattiva e ricca di eventi. Il futuro della Fiera è un futuro che noi come Comune stiamo cercando di garantire. Fiera dispone gratuitamente dello spazio che sta occupando che è comunale".
Il soggetto Fiera serve per attrarre eventi in città? "La risposta la devono dare dei manager.Il business plan si sta facendo. Abbiamo motivo di ritenere che una Fiera ristrutturata possa rimanere in piedi però questa convinzione non può essere solo di un azionista".
Poi il primo cittadino torna sulla questione dei lavoratori. "Sul fronte dei dipendenti - ha detto Doria - è stata avviata una procedura di mobilità. La situazione può essere diversa se i soci riusciranno a rilanciare Fiera. Una Ente del genere con 40 dipendenti ha costi impensabili per la gestione odierna".
Infine una riflessione sul futuro dell'area interessata dal Blue Print di Renzo Piano. "Noi dobbiamo immaginare - ha concluso il sindaco di Genova - che sia possibile in un'ipotesi in cui Fiera esiste vicino ad un'area che subirà una grande trasformazione quello del Blue Print".
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