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Di Tullio nega di aver in mano un progetto, l'imprenditore lo smentisce
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Sul progetto Margonara l'amministrazione comunale savonese rischia di giocarsi la faccia in vista delle elezioni 2016. Chi pensava che Giovanni Gambardella rinunciasse in cambio di un risarcimento è rimasto deluso. Il progetto del porticciolo ra Albisola Marina e Savona l'ingegnere vuole portarlo avanti anche se sono passati quasi 18 anni.

Bloccato dalla Regione per "vincoli paesaggistici", è stato rimesso in pista da una sentenza del Consiglio di Stato. E così si è riunita la Conferenza dei servizi che ha riportato all'attenzione il progetto preliminare. Una riunione piuttosto tesa per la posizione di Gambardella, col vice sindaco Livio Di Tullio che ha abbandonato l'incontro scuro in volto.

Il vice sindaco (con delega all'urbanistica) nega di avere in mano un progetto. Una mossa che gli permetterebbe di strizzare l'occhio, in piena campagna elettorale, ai comitati contrari al progetto di Gambardella. Ma l'ingegnere, con un passato da manager pubblico e ora alla guida di un gruppo privato, lo smentisce seccamente.

"Questi amministratori non studiano, non seguono le prassi. Sono scuse dilatorie, Di Tullio sa che l'attuale sindaco Berruti mi chiese addirittura due copie del progetto. Hanno tutto. E poi in tutti questi anni ho fatto 5 progetti per accontentarli", tuona l'imprenditore. 

La posizione dell'autorità portuale è ancora più confusa di quella di Palazzo Sisto. Gian Luigi Miazza prova a tirare un colpo al cerchio e uno alla botte. "E' previsto che ci sia un completamento dell'iter il 12 febbraio. Da quella data si comincerà a discutere della progettazione definitiva. Da lì a dire che il progetto parte, passerà ancora tanta acqua sotto i ponti". 

Tutto si aggiorna dunque a metà febbraio, con la politica che cerca di riappropriarsi di una battaglia che sa molto di campagna elettorale e poco di sostanza. Con il rischio che qualcuno perda definitivamente la faccia.