Non può bastare come catalogare come positivo l’incontro ma il segnale è confortante: “Vedere a Genova tutti e tre i commissari di Ilva rappresenta un messaggio da non sottovalutare ma siamo soltanto all’inizio del percorso”, spiega Bruno Manganaro della Fiom Cgil. Dunque Genova rappresenta una realtà strategica nella ‘nuova’ Ilva ma si attendono fatti concreti, dicono a gran voce i lavoratori che aspettavano l’esito del vertice. Al termine del collegio di Vigilanza dell’azienda che si è svolto in Prefettura la sensazione è quella di un piccolo passo ma la strada è ancora lunga. “C’è stato detto che ci sarà un investimento per la linea di zincatura, i tempi sono abbastanza veloci – aggiunge Antonio Apa della Uilm – mentre sulla questione della banda stagnata c’è la volontà di intervenire ma bisogna trovare le risorse”. Investimenti che però potranno portare intanto al riassorbimento di un centinaio di lavoratori tra quelli che oggi si trovano in 'solidarietà'.
Infatti c'è il problema dei contratti di solidarietà che interessano al momento 750 lavoratori che da gennaio, senza un intervento del governo, si ritroverebbero un reddito del 70%. “I commissari hanno rimandato la questione a Roma – sottolinea Alessandro Vella della Fim Cisl – esiste da parte del Prefetto l’impegno di scrivere al Governo e chiedere chiarimenti su questi punti”.
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