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L'assessore Mai: "Pronti a presentare nuova delibera"
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Il Tar della Liguria ha sospeso la caccia in deroga allo storno accogliendo il ricorso di illegittimità presentato da Lega Abolizione Caccia, Ente Nazionale Protezione Animali e Lega Antivivisezione. Lo rendono noto le stesse associazioni ricorrenti. Il provvedimento sospende la delibera della Giunta regionale 846 del 30 luglio scorso, con cui si apriva la caccia in deroga allo storno per il periodo dal 5 ottobre al 15 dicembre, per una specie non cacciabile in base alla Direttiva europea del 1979 in materia di avifauna.

Le associazioni avevano contestato il mancato rispetto del parere obbligatorio dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, "avendo la Giunta Regionale ampliato a dismisura l'elenco dei comuni (da 31 a ben 184 ) ove tale caccia in deroga poteva essere praticata, con l'abbattimento di 11.000 esemplari (da parte di 3.665 caccia tori autorizzati), includendo vastissimi territori dell'entroterra non classificati come Comuni olivicoli e/o privi di oliveti, così smentendo il pretesto della tutela di produzioni agricole.

Emersa inoltre una violazione della normativa statale sulla caccia, che impone di annotare su una speciale scheda, dopo ogni abbattimento, ogni esemplare ucciso, obbligo che era stato eluso dal provvedimento della Giunta Regionale. L'abbattimento di storni in Liguria torna ad essere una violazione penale con il rischio di sequestro del fucile e delle prede abbattute.

"Siamo pronti ad accogliere i rilievi del Tar e presentare una nuova delibera, già nella prima giunta della prossima settimana, superando le modalità non ritenute 'sufficientemente attendibili' nell'attuale sistema di rilevamento degli abbattimenti", ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura e alla Caccia Stefano Mai. "Viene contestata - spiega l'assessore Mai - la modalità di segnatura dei capi abbattuti a fine giornata: faremo una modifica a questa modalità e potremo ridare avvio, in tempi brevi, alla stagione aviovenatoria".