cronaca

Dopo il corteo dei metalmeccanici partito da De Ferrari
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Un corteo di circa 200 metalmeccanici dell'Ilva di Genova, partito da piazza De Ferrari, ha fatto ingresso nella sede del Consiglio regionale tra cori e fumogeni per una seduta straordinaria dell'Assemblea sul futuro dello stabilimento di Cornigliano.

Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Genova, ha commentato ai microfoni di Primocanale la protesta dei lavoratori: "L’interesse è stato manifestato anche dagli enti locali. Il tema dell’Ilva è nazionale, dobbiamo salvare una parte vitale del nostro sistema industriale, c’è una strategia che non deve essere abbandonata, bisogna creare un nuovo rapporto tra industria e ambiente. Il governo è il protagonista - prosegue Maestripieri - Se L’acciaio è davvero una scommessa deve concretizzare, per dare seguito a ciò che si dice servono investimenti. A Genova  ci sono centinaia di persone collocate nei contratti solidarietà da ottobre, per cui vanno date risposte sia sotto il profilo del reddito, che deve essere garantito,  sia sotto quello della salvaguardia dell’occupazione. Il tema è concentrarsi su Cornigliano e rilanciare i punti di forza che ci sono, anche attraverso investimenti, ovviamente con l’impegno di tutti".

Alessandro Tanda (Rsu Cisl) parla direttamente del tema del salario: "Chiediamo attenzione e garanzie su questo argomento. Siamo al 70% con una possibilità del 60 per l’anno prossimo".

Carlo Grazione, di Uil, entra nel merito parlando del Consiglio di vigilanza: "E’ diversi anni che aspettiamo che il Consiglio si riunisca. Vorremmo vedere il Consiglio di vigilanza all’interno della fabbrica per fargli capire la situazione. Dell’accordo di programma non è stato fatto praticamente nulla. Siamo in Regione perché stiamo pagando dal 2005 per la chiusura di un’azienda che era perfettamente attiva".

Armando Palomba (Fiom Cgil), infine, dà manforte a Grazione: "La questione nazionale è complicata. A Genova abbiamo un accordo di programma che ha permesso la chiusura di una fabbrica che era attiva e ai tempi non inquinava".