cronaca

Il killer assoldato per 10 mila euro
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Sembrava un tentativo di rapina in casa andata a male e un uomo ha cercato di far uccidere, a Savona, l'anziano padre perché temeva di perdere l'eredità.


I fatti sono accaduti ieri. Nel mirino Renato Costa, 80 anni, ex ferroviere: il figlio Rinaldo(arrestato dai Carabinieri), aveva assoldato un amico, Andrea Invincibile per ucciderlo visto che temeva di perdere l'eredità a favore di un'amica dell'anziano originaria della Mauritania.

Secondo i carabinieri, ieri all'ora di pranzo Invicibile è entrato in casa di Renato Costa, poco dopo è arrivato l'anziano che lo ha sorpreso a rovistare tra cassetti e armadi: era la scena organizzata per giustificare l'omicidio, un tentativo di furto con epilogo tragico. I due si sono affrontati e Invicibile ha tentato di soffocarlo. Nella lotta l'anziano ha strappato il passamontagna all'aggressore, che riconosciuto è fuggito. Il killer avrebbe dovuto uccidere per 10 mila euro.

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Perché Rinaldo non mi ha ancora chiamato? Che cosa è successo?". Renato Costa ancora non sa che il figlio cinquantaduenne è stato arrestato dopo aver organizzato il piano diabolico per ucciderlo insieme all'amico Andrea Invicibile, assoldato come killer. E' ricoverato all'ospedale San Paolo di Savona, dove i medici lo hanno sottoposto a diversi esami radiografici che hanno evidenziato la frattura di tre costole. Ma a preoccupare è il fatto che l'ottantenne vittima della feroce aggressione che ha avuto come teatro il suo appartamento di corso Ricci, è cardiopatico. "Per ben tre volte è stato sottoposto ad un intervento chirurgico - ha spiegato la assistente Sheila Bhunnoo Begum -. Renato non sta bene e non sa nulla di tutta questa storia. Credo sia meglio che non sappia la verità perché la sua salute è precaria".

"Ieri mattina siamo usciti io e la mia compagna. Siamo andati a fare colazione e mio figlio ci ha raggiunti. Poi la mia compagna si è allontanata per andare a fare la spesa. Mio figlio mi ha accompagnato fino al portone di casa e mi ha salutato baciandomi". E' il racconto di Renato Costa, cardiopatico, a cui non è stato ancora detto che dietro l'aggressione c'è suo figlio. "Erano più o meno le 11-11,30 quando sono tornato in casa perché avevo da sbrigare alcune faccende - ha raccontato la vittima -. Dovevo spostare della roba da portare in garage. Poi, all'improvviso, ho sentito il televisore in camera acceso. Quando sono entrato mi sono trovato davanti un uomo vestito di nero. Forse aveva una pistola elettrica, ma non lo posso giurare. Mi sono avventato contro gridandogli "brutto bastardo". Poi non so se con la pistola o con un calcio mi ha colpito e sono caduto tra il letto e il comodino. Sono rimasto a terra. Lui ha preso il cuscino ed ha cercato di asfissiarmi. Ho reagito e sono riuscito a strappargli la collanina e tutto quello che aveva addosso. Poi mi sono messo a urlare...".