"L'ho creato quarant'anni fa. Adesso che succede? Non lo so, forse faremo la fame. Tutti i miei operai, la gente a cui davo lavoro e i privati". Ha la voce rotta dall'emozione Francesco Vitulano, storico fondatore degli omonimi Cantieri navali, mentre commenta quanto accadrà dopo il ritorno delle aree in mano al Comune. "Non tutti coloro che hanno la barca sono ricchi. C'è chi viene qui e se la pulisce. Posso portarne 200 di persone di questo tipo. Alcune arrivano anche da Genova. E poi ci sono tutti i pescherecci, che sono miei clienti da quando erano vivi i loro padri", dice.Lo scorso 21 settembre, dopo 40 anni, il demanio ha riconsegnato al Comune di Sanremo le aeree demaniali dove ci sono i cantieri di remissaggio della barche. A rischio decine di posti di lavoro, con i lavoratori dei Cantieri navali Sanremo che hanno messo in piedi una manifestazione di protesta con cartelli e striscioni. "Tutti mi chiamano lo "zio Franco". E' la prima volta che mi trovo in questa situazione. Ho sempre lavorato, ho dato sempre tutto. Non so davvero cosa dire", conclude con le lacrime agli occhi.
"Io sono qui da dieci anni", afferma un lavoratore. "Sono meccanico-tornitore-saldatore. Se chiude qui devo cercarmi un altro lavoro, ma è dura. A me mancherebbero due anni e mezzo alla pensione e invece mi ritroverò a dover cercare un altro lavoro".
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