"Vediamo la chiusura continua di attività - ha detto Edy Nicolai, la portavoce di un gruppo di commercianti che spinge per questa soluzione - pensiamo al futuro del centro Kennedy, viste le dinamiche sul turismo alla Spezia, vogliamo provarci e chiedere il cambio di destinazione d'uso di una parte dei fondi, da commerciali a residenziali per attività turistico-ricettive".
La realtà è sotto gli occhi di tutti: da alcuni anni il centro Kennedy è sempre più desolato. Poche le attività aperte, resistono solo uffici e attività del terziario, insieme a qualche negozio specializzato e a qualche bar.
"Per questo abbiamo preso contatto con l'Amministrazione Comunale che si è resa disponibilie. Noi siamo pronti ad accogliere tutte le disposizioni. Può sembrare complicato, ma ci vogliamo provare - aggiunge Edy Nicolai - C'è anche il tema del decoro: siamo disponibili a seguire le direttive sugli aspetti estetici, ma l'idea di veder ripopolare questo centro, cambierebbe le cose".
"Siamo in buona fede - continua Edy - vogliamo creare posti di lavoro e dare possibilità ai nostri figli di continuare a fare delle attività in questo centro".
Le associazioni di categoria si dividono: al momento si è detta contraria la Confcommercio. Mentre dalla Confartigianato c'è la spinta maggiore. Nicola Carrozza spiega: "Visto che il comune sta lavorando al Puc, abbiamo deciso di sostenere questo cambio di destinazione d'uso. In commissione ne abbiamo già parlato: a fine anno ci saranno 19 attività chiuse".
Quanto alla divisione con altre associazioni, Carrozza commenta così: "Dispiace rilevare che chi era contrario non era presente al tavolo con il Comune. Da altri abbiamo avuto interesse e apprezzamento per la proposta. Sia chiaro, comunque, non c'è in ballo l'orgoglio di una associazione, ma il futuro di imprenditori che operano qui".
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