"Siamo partiti come gruppo di lavoro per portare alla conoscenza del territorio le qualità della lavanda e quello che riusciva a esprimere nell'Ottocento e fino agli anni '60", spiega Cesare Bollani, coordinatore del progetto. "Finora abbiamo trovato la collaborazione di venti amministrazioni comunali per portare avanti qusto progetto. Si tratta di una filiera chiusa, dal recupero dei terreni fino alla trasformazione del prodotto in diverse vesti: sia in quella classica, che vede la lavanda per la bassa e alta profumeria, sia in quella di prodotto alimentare", spiega Bollani, che ricorda che l'uso della lavanda a scopo alimentare affonda le proprie radici nel passato: "i romani, quando venivano nelle parti di Nava, assumevano la lavanda a fine pasto perché ha proprietà digestive".
cultura
La Riviera dei Fiori alla (ri)scoperta della lavanda: non solo profumo ma anche alimento
Il progetto 'Lavanda Riviera dei Fiori' punta alla promozione della pianta
1 minuto e 0 secondi di lettura
Nell'immediato secondo dopoguerra la produzione della lavanda aveva assunto un ruolo importante nella provincia di Imperia. La lavorazione cominciava ai primissimi giorni di agosto e poteva arrivare a fine settembre. Tutto procedeva per il meglio, fino a quando, negli anni ’70, un'infezione fungina devastò le coltivazioni, che presto vennero abbandonate. Oggi, il progetto "Lavanda Riviera dei Fiori" ripropone la promozione e la valorizzazione della lavanda nella Riviera dei Fiori.
"Siamo partiti come gruppo di lavoro per portare alla conoscenza del territorio le qualità della lavanda e quello che riusciva a esprimere nell'Ottocento e fino agli anni '60", spiega Cesare Bollani, coordinatore del progetto. "Finora abbiamo trovato la collaborazione di venti amministrazioni comunali per portare avanti qusto progetto. Si tratta di una filiera chiusa, dal recupero dei terreni fino alla trasformazione del prodotto in diverse vesti: sia in quella classica, che vede la lavanda per la bassa e alta profumeria, sia in quella di prodotto alimentare", spiega Bollani, che ricorda che l'uso della lavanda a scopo alimentare affonda le proprie radici nel passato: "i romani, quando venivano nelle parti di Nava, assumevano la lavanda a fine pasto perché ha proprietà digestive".
"Siamo partiti come gruppo di lavoro per portare alla conoscenza del territorio le qualità della lavanda e quello che riusciva a esprimere nell'Ottocento e fino agli anni '60", spiega Cesare Bollani, coordinatore del progetto. "Finora abbiamo trovato la collaborazione di venti amministrazioni comunali per portare avanti qusto progetto. Si tratta di una filiera chiusa, dal recupero dei terreni fino alla trasformazione del prodotto in diverse vesti: sia in quella classica, che vede la lavanda per la bassa e alta profumeria, sia in quella di prodotto alimentare", spiega Bollani, che ricorda che l'uso della lavanda a scopo alimentare affonda le proprie radici nel passato: "i romani, quando venivano nelle parti di Nava, assumevano la lavanda a fine pasto perché ha proprietà digestive".
TAGS
TOP VIDEO
Domenica 05 Maggio 2024
Portofino, Regate di Portofino - La premiazione
Domenica 05 Maggio 2024
Portofino, regate di Primavera. Terza giornata - Rivedi la diretta
Lunedì 06 Maggio 2024
Meteo in Liguria, giornata di nuvole: martedì brutto tempo
Domenica 05 Maggio 2024
Tutti pazzi per il vintage un tanto al kg made in Usa
Ultime notizie
- Hi-Tech, Liguria tra le regioni più competitive d'Italia
- Pd, ecco i candidati per l'Europa: primo test verso le Regionali
- Pedrola, lesione al bicipite: addio play off con la Samp
- Nuovo questore di Imperia: "Resta alta l'attenzione sulle frontiere"
- A Genova torna 'Giochi Senza Barriere' con una maratona inclusiva
- Ponte primo maggio, maxi controlli sui treni tra furti e auto danneggiate
IL COMMENTO
Salario minimo, subappalti, riforme: sul lavoro l’ipocrisia della politica
In centro sempre più schiacciati, sognando le piste da sci a Erzelli