Duro attacco del sindaco di Chiavari, Roberto Levaggi, contro il progetto del nuovo depuratore unico del Tigullio in vista della decisione che l'Ato, ambito territoriale ottimale che racchiude i 67 comuni dell'ex provincia sui temi del servizio idrico, prenderà in merito."Siamo contrari all'area di colmata dove possono essere insediate aziende e attività sportive - ha dichiarato a Primocanale Roberto Levaggi - Noi abbiamo già un depuratore e non si può pensare di andare a distruggere questa area del Tigullio perché ci sono altre aree compatibili. La scelta è stato un patto di ferro Pd-Iren. Noi, lo diremo in tutte le sedi anche giudiziarie se sarà necessario, vogliamo essere padroni a casa nostra".
Poi l'annuncio: "Se passa questo progetto mi dimetterò dalla carica di assessore alla città metropolitana". "E'iniziata una campagna di stampa contro la mia città alla quale mi ribello - ha aggiunto Levaggi - Questa scelta è all'80% politica. La soluzione migliore è quella di due impianti di vallata per il Tigullio, soluzione indicata anche da molti esperti da me contattati. Qua si vuole fare un impianto unico da 70 milioni di euro su un comune che l'impianto ce l'ha già. Ci siamo rivolti alla Regione e speriamo che gli uffici regionali all'ambiente si pronunciano a nostro favore.
LA REAZIONE - "La posizione del sindaco di Chiavari Roberto Levaggi che ha espresso contrarietà alla realizzazione sul proprio territorio del depuratore comprensoriale per il Tigullio è del tutto condivisibile» dicono Matteo Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia-AN in Regione Liguria, e il consigliere comunale Silvio Boccalatte. "Oltretutto ci sarebbero ancora molti aspetti critici dal punto di vista progettuale e degli oneri finanziari che hanno bisogno di essere approfonditi", conclude la nota
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