politica

Verso le elezioni comunali del 2017
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Avrò ormai, data letà come twitta qualcuno,  uno straccio di neuroni consumati nel cervello, ma non riesco a capire perché alcuni notabili del Pd si debbano strappare le vesti di fronte a un gossip che ipotizza un interesse del parlamentare Lorenzo Basso a candidarsi per diventare sindaco di Genova nel 2017 se il partito glielo chiederà.

Al di l
à delldellinformazione, fatta filtrare, la classica nuvoletta
diffusa sicuramente da uno che al bravo Basso non gli vuole troppo bene, che male ci sarebbe a dire: Se me lo dovessero chiedere ci penserei su? Mica avrebbe detto il Basso: Compagni mi candido” come fecero in ordine cronologico di fallimento Marta Vincenzi, Roberta Pinotti e Raffaella Paita. No.

Una voce e nulla più, un pensiero in libertà, che ha scatenato lagitazione degli assopiti personaggi del Pd. Ma forse più che assopiti, suonati, cioè  Stesi al tappeto dallesito delle regionali, capolavoro realizzato in Regione Liguria, senza la partecipazione di Genova, con il valido aiuto del Circolo Renzi.


Vabbé, torniamo agli agitati. I nomi sono i soliti. Dall'eterno aspirante alla presidenza del Porto, il buon Tullo, all'acuto  Rossetti che , siamo sinceri Pippo!, a Palazzo Tursi un pensierino magari lo sta facendo (e ne ha pieno diritto) da quando è stato annientato dalla virago spezzina. Lordine di scuderia degli Stesi, nel week end è stato: Stendiamo subito anche Basso, che è basso di nome ma magari chissà. 

E allora ecco un rosario di mezze dichiarazioni, quei segnali di fumo lanciati per far capire, segnare confini, avvertire. Occhio a non fare come la Paita e le altre. Cioè a non cadere nella fregatura dellautocandidatura anticipatissima che a Genova e in Liguria ha un solo risultato: porta una sfiga senza limiti.

Non so che cosa abbia detto Lorenzo Basso ai suoi amici e fedelissimi seguaci. Probabile che abbia parlato di elezioni genovesi. Ne parlano tutti e sarebbe preoccupante che il Pd fosse l'unico a non parlarne. Certo che difendersi dai maremoti con la frase: Il prossimo candidato a Genova sarà ancora Doria” non è un atto di affetto verso lattuale sindaco. Ma un invito crudele, una sorta di istigazione, che Marco Doria, il Perbenissimo, non merita.

Infine lultimo pensiero riguarda David Ermini, commissario a distanza con lincarico di rimettere ordine del Pd ligure. Dove è? Chi lha visto? Si è già fatto unidea e, terrorizzato, è ritornato a Firenze da Matteuccio, supplicandolo di mandare un altro, magari Denis Verdini?

Si dice che stia per ritornare. Ditegli che non si spaventi: Basso è un signore tranquillo, sorride, non ha troppo bisogno di fare il politico perché ha un lavoro (aiuto, scandalo!).

E poi si occupa di Innovazione che, in Liguria, non è proprio una prerogativa del Pd.