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Decisiva la doppietta dell'ex nel primo tempo
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Per quest’anno la Sampdoria non giocherà più all’Olimpico di Torino. E’ questa la notizia migliore del pomeriggio che ha segnato la prima sconfitta in campionato dei blucerchiati, battuti 2-0  dal Toro di Ventura.

Il primo tempo è una specie di Caporetto tecnica e atletica. Il Torino affonda sulle due fasce ma in particolare da destra con un Bruno Peres devastante che fa venire il mal di testa a Regini. Le palle in area blucerchiata non si contano, qualche volta la difesa si salva in angolo ma soprattutto la Samp non riesce mai a ripartire, con i granata in pressing feroce ma anche..economico in termini di energie. Il primo gol è la sintesi di quello che è l’avvio di gara: la freccia granata Peres mette in mezzo, Quagliarella frega Silvestre e di testa batte Viviano. La Samp non reagisce e al 24’ sono due: angolo, palla che balla in area, Belotti tira(o crossa) sbuca Quagliarella che, con qualche dubbio sulla posizione, segna il 2-0. Il Torino tira il fiato, la Sampdoria prova a dare segni di vita, Eder conclude e un difensore granata si immola, poi Soriano ci prova al volo ma in mezzo c’è ancora un Torino arrembante soprattutto sulle fasce.

Nell’intervallo Zenga toglie il frastornato Regini(anche ammonito) e inserisce Lazaros e subito la Samp ha una grande occasione con Muriel ed Eder anticipato da Moretti sulla linea con un intervento che fa gridare al rigore i tifosi sampdoriani: ma per l’arbitro è fatto del blucerchiato. Come a Napoli la Sampdoria si sveglia, corre, muove il pallone anche se non va quasi mai al tiro. Il Torino, per la verità, si ritrae molto ma quando accelera fa paura, la Samp ci prova soprattutto con tiri da fuori di Eder e del subentrato Correa ma quasi mai dà la sensazione di poter cambiare il corso della gara.

Finisce 2-0 e per la Sampdoria arriva la prima sconfitta in campionato. Mercoledì sera al Ferraris c'è la Roma e Zenga si augura di vedere una squadra per 90 minuti caparbia come nella ripresa anche se le occasioni da rete sono spesso affidate alle intuizioni dei singoli e non frutto di una manovra corale.