Poiché l'attuale bilancio della Città metropolitana di Genova, ridotto all'osso, non prevede un capitolo di spese per investimenti in lavori pubblici ma solo spese correnti per manutenzione ordinaria (ovvero, nel settore viabilità: asfaltature, segnaletica e sfalcio dell'erba), l'unico modo per finanziare le opere di messa in sicurezza della frana di Carasco sulla Sp 586 della Val d'Aveto, prodottasi già diversi mesi fa e tornata poche ore fa a muoversi e a minacciare la sicurezza della viabilità, sarà attingere alle risorse, già molto scarse, destinate alla manutenzione ordinaria, che quindi verrà ridotta.Lo annuncia Gianni Vassallo, consigliere della Città Metropolitana delegato alla viabilità e ai lavori pubblici, di ritorno dal sopralluogo sulla frana in località Santa Maria di Sturla, fatto insieme ai tecnici della Città metropolitana e ai sindaci della zona, con la presenza anche di numerosi cittadini del luogo. "Ciò significa meno asfaltature anche su strade dissestate e piene di buche, meno interventi di sfalcio dell'erba, meno manutenzione della segnaletica stradale".
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