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Dopo l'editoriale del direttore Sciortino
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Riceviamo e di seguito pubblichiamo la replica dei Consiglieri Regionali del PD all'editoriale del direttore Giuseppe Sciortino dal titolo "Ora che Filse cambia pelle aprite quegli armadi chiusi ".

Caro Direttore,

il suo editoriale “Ora che Filse cambia pelle aprite quegli armadi chiusi” contiene due falsità.

La prima è che il PD non ha mai presentato al Movimento Cinque Stelle e a Rete a Sinistra un proprio candidato per il CDA della finanziaria regionale.
La scelta di non presentare un candidato PD, e di invitare gli altri a presentare una loro candidatura, scaturiva dalla necessità che le minoranze avessero un unico loro rappresentante e che non fosse il Presidente del Consiglio a scegliere tra più candidati.

Oltre alla convincente candidatura di Enrico Maria Nadasi, importante esponente del Movimento Cinque Stelle, l’altro curriculum di altissimo profilo è stato presentato dal Capo Gruppo di Rete a Sinistra, il quale lo ha poi ritirato, ritenendo politicamente opportuno che ci fosse un’unica candidatura delle minoranze. Non si sono verificati quindi né “muri invalicabili” né “alcuni hanno fatto pressioni” né “altri hanno tenuto duro”, come potranno testimoniare sia Alice Salvatore sia Gianni Pastorino, e come raccontato da tutti i Capi Gruppo di minoranza nella conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio.

Se non possiamo conoscere la sua fonte, siamo interessati a conoscere il nome del presunto “cavallo” che il PD avrebbe presentato.

La seconda falsità è che il PD volesse la candidatura di Luigi Merlo a nome delle tre autorità portuali. Potrà constatare che Ligurian Ports, a fronte della rinuncia di Luigi Merlo, in tempi precedenti alle delibere della Giunta Regionale, ha comunicato la candidatura del Presidente dell’Autorità Portuale di Savona Gian Luigi Miazza. Cade così l’infamante accusa nei confronti degli interessati che ci fosse un progetto “per Merlo” e la volontà di Merlo di entrare nel CDA di Filse.
Il PD “non ha nulla da nascondere in armadi chiusi” e ha accolto la candidatura di Enrico Maria Nadasi sapendo che non c’è nessuna “coscienza da lavare sulle partecipate”.

Temiamo che Filse peggiorerà la sua pelle. Per la prima volta il suo Presidente non è stato votato dai soci pubblici della finanziaria regionale (Comune di Genova, Camere di Commercio, Autorità Portuali e Province) con diverse eccezioni e riserve di cui Lei, se vorrà, potrà rendere edotti i suoi lettori.

Come riportato da altri organi di stampa, il nuovo Presidente di Filse risulta essere “tra i 21 imputati in un processo per il crack Fadalti in Friuli poiché era stato commissario liquidatore in quella azienda”. Non sta a noi verificare la notizia, aspettiamo con ansia la smentita del Presidente Toti.

Caro Direttore non siamo contro lo spoil system ma gradiremmo, laddove escono notizie diffamanti senza che ne siano citate le fonti, la verifica della notizia o almeno le dichiarazioni delle parti offese.