La guerra tra maggioranza e opposizione sul rinnovo del consiglio di amministrazione di Filse si riassume nelle parole di Alice Salvatore. Quando la capogruppo pentastellata in Regione, in una intervista a Primocanale, conferma che la convergenza (con riserva) sul nome di Enrico Maria Nadasi “non sarà sufficiente per lavare le coscienze del Partito Democratico sulla gestione delle partecipate”.
All’opposizione spetta una poltrona. E sulla nomina di Enrico Maria Nadasi il Movimento 5 Stelle ha tenuto duro. Le pressioni di Raffaella Paita e Pippo Rossetti per il loro 'cavallo' si sono scontrate contro un muro invalicabile. Reso ancora più solido dal profilo professionale ineccepile di Nadasi.
Una poltrona spetta al Comune di Genova. Palazzo Tursi tiene duro sul nome di Piero Biglia. Per il sindaco Doria, il notaio non deve scontare il peccato originale della presidenza Filse in epoca burlandiana (con nomina voluta dall’ex Idv Giovanni Paladini). Invece, Biglia deve fare i conti con le ‘quote rosa’ da rispettare.
Le poltrone a disposizione della Regione sono aumentate. Dopo la delibera urgente della Giunta che aumenta i posti da 3 a 4, i nomi da collegare per la maggioranza sono quelli di Rosaria Bono, Paolo Cenedesi e Pietro Codognato Perissinotto (presidente, voluto da Forza Italia e non imposto dalla Lega Nord). Un autogol? No, la necessità di fermare un piano per sovvertire forze e valori in campo.
Rispetto alla precedente gestione, manca il posto a tavola per l'Autorità portuale. Nel progetto di Raffaella Paita e Pippo Rossetti infatti quel posto era per Luigi Merlo, marito della Paita e presidente dimissionario dell’Autorità portuale. Tre anni di stipendio garantito e un voto in cda per il centrosinistra, alla faccia delle più elementari norme di conflitto di interessi tanto care alla sinistra. Un voto che sommato a quello di Biglia e dell’opposizione (pensavano loro) avrebbe dato la maggioranza alla minoranza. Gioco di parole? Macché, gioco delle tre carte piuttosto.
Seguendo le tracce del percorso politico degli ultimi 10 anni, si capisce come il nuovo assetto dell’azienda eviterebbe la prosecuzione di una gestione vicina all’ex governatore Claudio Burlando. Una situazione che avrebbe paralizzato l’attività di Filse. E che va contro lo spoil system tanto evocato da Renzi: chi vince alle elezioni governa, si sceglie la squadra e sarà giudicato dalle urne per quanto fatto.
La nomina, tra gli altri, di un professionista come Enrico Maria Nadasi sulla poltrona dell’opposizione sarà una spina nel fianco per il Pd a trazione burlandiana che ha scelto l’indirizzo di Filse nell’ultimo decennio. E che vorrebbe tenere gli armadi chiusi. Perissinotto e il suo cda sono chiamati a un cambio di rotta. Per dare una risposta alla domanda: ma Filse serve ancora?
politica
Ora che Filse cambia pelle aprite quegli armadi chiusi
L'editoriale
2 minuti e 22 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Sabato 27 Aprile 2024
A Michè la storia di Bertin, l'ultimo strillone di Genova
Lunedì 29 Aprile 2024
Meteo in Liguria, inizio settimana con sole e nuvole poi torna la pioggia
Domenica 28 Aprile 2024
Genova, esplode tubatura in centro: lunghi lavori di ripristino
Domenica 28 Aprile 2024
Incidenti sul lavoro, in Liguria 48 denunce al giorno (più gli 'invisibili')
Venerdì 19 Aprile 2024
"Liguria chiama Roma risponde": le risposte di Cavo, Basso e Pirondini (ottava puntata)
Domenica 28 Aprile 2024
‘Challengers’: il tennis come metafora di sesso, desiderio e seduzione
Ultime notizie
- Area crisi industriale Savonese, attivata procedura bando per lo sviluppo
- A Genova i Giochi Internazionali della Gioventù Salesiana
- Genova, Tir incastrato nelle vie di Carignano
- Genoa già salvo, stasera col Cagliari per fare festa
- Duferco, Bolfo lascia: Gozzi e figli azionisti al 100%
- Diano Marina, incendio abitazione: il rogo partito dalla cucina
IL COMMENTO
È la nostra democrazia, candidabili anche i Vannacci
Burlando lancia l’Innesco, reazione a catena per fare un “campo vastissimo”