cronaca

L'allarme lanciato dalla Cgia di Mestre
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Italia, terra di furti e impunità. Il quadro, allarmante, lo disegna il Cgia di Mestre sui dati del Ministero degli Interni: negli ultimi 10 anni i furti sono aumentati del 165%, solo il 23% dei ladri finisce in manette e il restante 77% resta ignoto.

Se nel 2004 i furti subiti dalle piccole attività sono stati quasi 40 mila, tre anni dopo hanno superato i 100 mila. Le più colpite sono le regioni del centro-nord, sia in termini assoluti sia in rapporto alla popolazione: Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto. Al Sud, nonostante il fenomeno sia comunque in salita, i numeri sono meno preoccupanti. Ma nel Mezzogiorno si moltiplicano gli "uccelli di bosco": in Campania l'84,8% riesce a scamparla.

Numeri commentati dal presidente ligure Giovanni Toti in un tweet: "CgiaMestre: boom di furti nei negozi al nord aumentati del 165% in 10 anni. Serve più #sicurezza. Militari in strada anche in Liguria. Cambiamo insieme l'Italia". E in effetti, nel 2013 la Liguria è salita sul poco ambito podio dei furti, piazzandosi al secondo posto: 263,6 episodi ogni 100 mila abitanti. Solo in Emilia Romagna è andata peggio, con un record negativo di 268. Dalle edicole ai panifici, dalla telefonia all'abbigliamento, sono svariate le attività commerciali coinvolte. I più gettonati sono benzinai, farmacie, bar e ristoranti, tabacchini e gioiellerie.

Paolo Zabeo della Cgia parla di negozi diventati "piccoli fortini": videosorveglianza, guardie giurate, antifurto, ognuno si difende come può. E il numero esiguo dei ladri acciuffati, prosegue Zabeo, contribuisce a gettare gli esercenti nello sconforto.