"Serve una porcata per salvare Tirreno Power". C'è anche questo nelle 110 pagine di intercettazioni del Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri di Genova sulla centrale di Vado Ligure su cui indaga la Procura di Savona per 427 morti "anomale" tra il 2000 e il 2007 per malattie cardiovascolari e respiratorie. Protagonisti dei passaggi chiave nelle carte sono alcuni dirigenti del ministero dell'Ambiente e l'allora viceministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti (e ora sottosegretario del governo Renzi), che si sarebbero adoperati per una legge ad aziendam in grado di salvare Tirreno Power. Una "porcata", come la definiscono gli stessi interlocutori intercettati.
Nella lente degli inquirenti c'è anche un incontro tra il ministro del governo Renzi, Federica Guidi, e Paola Severino, avvocato di Tirreno Power, in cui si sarebbe parlato proprio della legge ad hoc.
L'inchiesta savonese si è chiusa un mese fa con avvisi di fine indagine per 86 persone, tra cui anche alcuni nomi eccellenti come l'ex governatore ligure Claudio Burlando (Pd) e la sua intera giunta, tra cui l'attuale capogruppo Pd in regione, Raffaella Paita.
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