E' emergenza nelle carceri genovesi per il cosiddetto fenomeno delle ''porte girevoli''. Lo denuncia l'Osapp, l'organizzazione sindacale della polizia penitenziaria. ''Da ottobre 2014 - si legge in una nota - le altre forze di polizia lamentano di non avere camere di sicurezza dove tenere i detenuti in attesa di giudizio per direttissima. Per questo i magistrati dispongono l'accompagnamento della persona in carcere.
Tutto questo ha ripercussioni sul lavoro degli agenti di polizia penitenziaria e sull'indice di sovraffollamento delle carceri''. ''Tale modus operandi obera il sempre più esiguo personale di polizia penitenziaria di ulteriori incombenze legate nell'immediatezza all'immatricolazione del soggetto arrestato, perquisizione, all'allocazione in una cella "idonea", traduzione per essere giudicati successivamente con il rito della "direttissima" dalla quale in molti dei casi si registra la cessazione della misura cautelare in carcere con la conseguente scarcerazione o una misura meno afflittiva''.
Tutto questo ha ripercussioni sul lavoro degli agenti di polizia penitenziaria e sull'indice di sovraffollamento delle carceri''. ''Tale modus operandi obera il sempre più esiguo personale di polizia penitenziaria di ulteriori incombenze legate nell'immediatezza all'immatricolazione del soggetto arrestato, perquisizione, all'allocazione in una cella "idonea", traduzione per essere giudicati successivamente con il rito della "direttissima" dalla quale in molti dei casi si registra la cessazione della misura cautelare in carcere con la conseguente scarcerazione o una misura meno afflittiva''.
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