
Il gemmologo al quale i giudici il 6 febbraio scorso avevano affidato l'incarico per verificarne l'autenticità ha riferito che la statuina che era stata sequestrata dalla polizia di frontiera a Ventimiglia non è altro che "un manufatto di natura e qualità scadente di nessun valore commerciale". Il perito ha riferito che si tratta di "un impasto superficiale composto da polvere di silicio e quarzo e, nella parte interna, di pasta di vetro".
I quattro imputati sono un egiziano da anni residente in Italia (difeso dagli avvocati Fiorenzo Celasco e Silvana Bianchi di Genova) condannato, in primo grado, a 2 anni e 6 mesi; un croato, un bosniaco e un francese che erano stati condannati a 3 anni ciascuno. Il processo è stato rinviato a ottobre.
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