Per evadere le tasse di importazione compilavano false bolle di accompagnamento delle merci provenienti dalla Cina, dichiarandone un valore di gran lunga inferiore. In questo modo alla dogana veniva applicata una tariffa inferiore e di conseguenza venivano pagate meno tasse. Per questo il sostituto procuratore di Genova, Vittorio Ranieri Miniati, ha indagato 23 cittadini cinesi e italiani con l'accusa di associazione a delinquere, falso in atto pubblico, contrabbando e false fatture. Secondo l'accusa, l'organizzazione avrebbe evaso decine di milioni di euro. L'inchiesta era nata a Roma, dove risiedono tutti gli indagati, ma il gip aveva trasmesso gli atti alla procura genovese per competenza territoriale. Il primo ingresso di merce con false bolle era avvenuto a Genova e successivamente a Napoli, Alessandria e Roma.
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