Per Ivano Bosco, Bruno Manganaro e Giacomo Santoro, segretari generali di Cgil Genova, Fiom Cgil Genova, Filt Cgil Genova, "l'annuncio della costituzione del polo demolizioni navali di Piombino sa di beffa per la portualità genovese. Tutta la comunità locale aveva sperato che i lavori per la Costa Concordia potessero avviare e consolidare una nuova attività nel Porto di Genova", scrivono in una nota. "Oggi abbiamo la conferma che in quei giorni, decisivi per l'assegnazione dei lavori, prendeva definitivamente corpo il disegno di scambiare la "destinazione Genova" per la Concordia, con la creazione del Polo a Piombino. Evidentemente la reazione della classe dirigente politica toscana ha saputo toccare le corde giuste", sottolinenano Bosco, Manganaro e Santoro.
Secondo i sindacalisti, "Genova a questo punto non può più avere indecisioni nel rilancio delle Riparazioni Navali. I progetti, le idee, le proposte in questi mesi si sono sprecate. E' ora di passare dalle parole ai fatti e di mettere nero su bianco impegni ed obiettivi. Va velocemente definito il riassetto delle aree, vanno liberati gli spazi non funzionali al settore, va chiusa una volte per tutte la discussione sulla gestione dei bacini individuando la soluzione più funzionale per il lavoro”.
“Per fare ciò - scrivono Bosco, Santoro e Manganaro - è necessario che Confindustria, Sindacato, Autorità Portuale, Comune e Regione si siedano ad un tavolo con l'obiettivo di sottoscrivere un accordo di Programma sulle Riparazioni Navali del Porto di Genova". Camera del lavoro, Fiom Cgil e Filt Cgil "sono pronte da subito ad avviare questo confronto e chiedono ai soggetti di cui sopra l'immediata apertura di un tavolo di discussione".
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