Un business da oltre 15 mld che, a fronte di una crisi generalizzata in tutti i settori è aumentato nel 2014 del 10%. I dati emergono dal terzo rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema alimentare che sarà presentato domani alle 10 alla Camera di Commercio di Genova. "Le agromafie operano in modo abbastanza subdolo, dal lavoro sommerso ai prodotti adulterati, e agiscono ancora meglio in un periodo in cui le imprese sono soffocate dalla crisi. In Liguria colpiscono principalmente il settore dell'olivicoltura - ha detto Germano Gadina, presidente di Coldiretti Liguria -, l'olio è uno dei nostri prodotti di eccellenza e, in un periodo in cui la produzione è stata scarsa le agromafie hanno avuto un forte influsso". La produzione del 2014 è, infatti, calata del 45% rispetto a quella del 2013 con circa 2550 tn in meno.
Ma i crimini agroalimentari si compiono anche sul web: i siti di e-commerce alimentare si stanno moltiplicando e aumentano anche i rischi per il consumatore che si trova spesso di fronte prodotti irregolari per scadenze, informazioni, etichettatura.
"Noi abbiamo creato un osservatorio per scovare il falso - continua Gadina - l'export italiano vale 35 miliardi di euro, il mercato della contraffazione di prodotti italiani, a livello mondiale, supera i 60 miliardi e il fenomeno delle agromafie vale oltre 15 milioni di euro".
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