cronaca

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La premier danese Helle Thorning-Shmidt ha detto che niente indica che il giovane che ha attaccato a Copenaghen un dibattito sulla libertà di espressione e una sinagoga facesse parte di una cellula più ampia. "La scelta degli obiettivi lascia tuttavia pensare che si sia trattato di un atto di terrorismo", ha aggiunto. La premier danese ha poi sostenuto che quello in corso non è "un conflitto tra Islam e l'occidente... Questo è un conflitto tra i valori fondanti della nostra società e violenti estremisti".

Secondo la polizia danese i due arrestati sono sospettati di aver aiutato l'autore degli attacchi contro il centro culturale di Copenaghen dove si svolgeva un dibattito sulla strage di Charlie Hebdo e poi contro una sinagoga. Il legale di uno dei dei sospettati, Michael Juul Eriksen, ha detto all'emittente pubblica DR che i due sono stati accusati di aver dato rifugio all'attentatore e di averlo aiutato a sbarazzarsi dell'arma. Il killer, un giovane danese di origine araba, 22 anni, Omar Abdel Hamid El-Hussein, ha ucciso due persone nei due attacchi. Ore dopo è stato ucciso in uno scontro a fuoco con una squadra antiterrorismo.

Intanto botta e risposta tra Francia e Israele. "Gli ebrei hanno il loro posto in Europa, e in particolare in Francia", Paese che ha per loro "una grande considerazione", ha dichiarato il presidente francese François Hollande, reagendo alle parole  del premier israeliano Benyamin Netanyahu, che invitava gli ebrei europei a emigrare verso Israele. Simile botta e risposta tra i governi di Francia e Israele era avvenuto all'indomani della strage del negozio kosher di Parigi del 9 gennaio.