
In particolare, sottolinea l'organizzazione parigina, occorre "eliminare i legami di proprietà tra i governi locali e i fornitori di servizi, migliorare gli incentivi all'efficienza della giustizia civile, e snellire ulteriormente le procedure di bancarotta per ridurre durata e costo". Inoltre, rimarca l'Ocse, "un numero significativo di decreti attuativi" per le riforme di "deregulation abbastanza estesa" approvate tra il 2011 e il 2012 "devono ancora essere emanati".
Il rapporto sottolinea anche che andando avanti con le riforme strutturali intraprese dopo la crisi, e concentrandosi sulle "migliori pratiche esistenti", i Paesi Ocse potrebbero "ottenere un aumento fino al 10% del livello di Pil pro capite a lungo termine”, precisando che "questo aumento corrisponde ad un incremento medio di circa 3.000 dollari pro capite".
IL COMMENTO
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