economia

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 "Agli analisti e successivamente ai sindacati l’ingegner Mauro Moretti ha illustrato un piano industriale dagli effetti speciali che speciale non è". E' quanto afferma in una nota il segretario genovese della Uilm, Antonio Apa, attaccando duramente il numero uno di Finmeccanica.

"Non riscontro aspetti positivi su un piano in cui si prospettano notevoli eccedenze, anche perché l’ing. Moretti non ha cambiato la sua filosofia di fondo espressa in più occasioni (non ultima la chilometrica intervista rilasciata a Repubblica), ovvero posizionare la stessa sul core business della difesa, spazio ed elettronica della difesa, tenendo dentro il perimetro tutto ciò che è solido dal punto di vista industriale e di profitto. Insomma una Finmeccanica più piccola che, bontà sua, pensa nel 2015 di fare ricavi per 14 miliardi e creare successivamente le condizioni di valore per gli azionisti".

Una ipotesi di lavoro che non convince il sindacalista, il quale non a caso prosegue: "Bene, analizzando il suo piano si evince che le sorprese positive per il 2014 sono legate alla metropolitana di Lima e ai margini di Breda, più qualcosa di Ansaldo Sts. Su aerospazio e difesa, sul totale, vi sono performance piatte e non in crescita. Non a caso i risultati del 2014 sono soprattutto il frutto di Breda che non ha perso. Il piano sorprendentemente non ha numeri, ma offre solo un connotato professorale accademico: oltre la metà delle slide sono slide di consulenti che valgono per Finmeccanica come per tutti i gruppi. Non ci sono idee e soprattutto non ci sono numeri oltre il 2015. Preoccupante la non chiarezza sugli ordini perché senza ordini non si campa. Il taglio dei costi richiamati più volte dall’ing. Moretti, a partire anche dalla ricerca e sviluppo, va benissimo per fare numeri in crescita nel 2015, ma se questi tagli non garantiscono ordinato superiore al fatturato nel medio periodo la Finmeccanica e i suoi lavoratori sono spacciati. Il taglio dei costi, se tocca la capacità tecnologica dell’azienda, ovvero la sua capacità di innovare e non tagliare gli investimenti a cui non si attiene il piano, crea dei grossi problemi; tanto è vero che il piano si rifugia sulla tentazione del conto economico. Stranamente totale silenzio sulla vicenda della vendita di Ansaldo Breda".

Ma Apa non finisce qui. Aggiunge e conclude, infatti: "E’ iniziata una giostra in cui non si intravede ancora la fine; sono dell’avviso che si va verso uno scempio sacrificando asset strategici del Paese per 600/700 milioni. L’ing. Moretti deve sapere che la Uilm vigilerà sul piano tenendo alta la guardia, a partire dalle questioni insite sullo stesso, riferite negativamente ad alcuni aspetti industriali del civile di Selex Es. L’auspicio è che non si sconfessino le linee illustrate alle OO.SS. dal nuovo management su Genova. Nonostante ciò, confido sulla saggezza e lungimiranza del gruppo dirigente di Selex Es, il quale ha intrapreso con noi un processo di riorganizzazione industriale che sta dando i suoi frutti. Su questa strada siamo disponili a confrontarci, essenziale per salvaguardare gli aspetti industriali e occupazionali".