Il processo sul naufragio della Costa Concordia va alle battute finali. Tocca alla requisitoria dei pm: previste due udienze e, se non basta, ci sarà una terza. A sorpresa, sono usciti i dati su quanto la compagnia Costa Crociere ha globalmente risarcito a 3.587 persone, tra passeggeri ed equipaggio, delle 4.229 sulla nave, comprese le famiglie dei naufraghi morti, globalmente quasi 84 mln.
Tra i dati è emerso per la prima volta anche un 'caso-fantasma'. Una passeggera tedesca, di cui non si trovano gli eredi, è parte civile e viene rappresentata dallo Stato tedesco che chiede i danni per lei a Francesco Schettino e Costa Crociere. La questione è affiorata quando Costa spa, che è responsabile civile nel processo, ha presentato ai giudici documenti che attestano i risarcimenti.
Un modo per la compagnia di alleggerire la posizione dato che le parti civili vogliono forti danni. Anche se il tribunale ha respinto questi atti, l'avvocato Laura Miani per conto di Costa Crociere ha portato quietanze "comprovanti" che la compagnia avrebbe soddisfatto le pretese dell'85% delle persone sulla nave, equipaggio compreso.
Da questa attività sono rimasti fuori, e anche questa è una precisazione inedita, gli interessi di tre passeggeri deceduti (sui 32 totali) i cui parenti non hanno transato per circostanze singolari. Uno, appunto, è quello della passeggera tedesca Gabriele Maria Grube, 53 anni, berlinese abitante a Furth, in Baviera. Che non ha, per ora, eredi. Lo Stato tedesco li sta cercando da tre anni, ma non risulta nessuno che abbia diritto. Così il curatore dell'eredità giacente ha deciso che la turista sia parte civile, l'unica tra i 32 morti del Giglio, nel processo, e si vedrà.
Poi c'è la famiglia del francese Francis Servel, annegato nel mare del Giglio, la cui famiglia sta ancora trattando con Costa e quello di un'altra tedesca, Siglinde Stumpf, i cui parenti preferiscono chiedere il risarcimento negli Usa coinvolgendo la capogruppo Carnival. Nell'udienza di ieri, si è parlato anche di un'altra vittima, il cameriere indiano Russel Rebello, rimasto disperso fino al novembre scorso. La perizia sul Dna, confrontato con quello del fratello Kevin, ha confermato che i resti trovati a Genova erano i suoi ed è stato divulgato il risultato dell'esame genetico.
Intanto l'imputato Francesco Schettino è assente all'udienza del processo sul naufragio della Concordia dedicata alla requisitoria del pubblico ministero. Il sostituto procuratore Alessandro Leopizzi ha iniziato a ripercorrere la vicenda del disastro navale sottolineando che questo caso "non è un mistero all'italiana come potrebbe essere stato Ustica ma le circostanze sono chiare". Assiste all'udienza, nella parte del teatro Moderno riservata al pubblico, il già procuratore di Grosseto Francesco Verusio, da qualche giorno in pensione.
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Concordia, risarciti 84 milioni a 3.587 persone
Caso-fantasma, una donna senza eredi
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