L' attentato al municipio di Recco, avvenuto sabato notte, potrebbe essere anche una bravata di alcuni giovani che alcuni testi hanno visto correre dal vicino bar "La Latteria" verso il comune. I carabinieri, che indagano sulla vicenda, la stanno vagliando insieme ad altre ipotesi, tra cui quella di beghe locali, tra cui il caso della villetta di Mulinetti, ristrutturata con soldi pubblici, affittata da circa due anni con un canone irrisorio ad un dirigente dell' ex Genio civile. Intanto sono stati sentiti in qualità di testi il sindaco di Recco, Gianluca Buccilli, a capo di una coalizione di centrodestra, ed il suo oppositore Andrea Pescino, ex Forza Nuova, promotore del "Comitato di partecipazione popolare 9 aprile". "Ho portato con me dai carabinieri - racconta Pescino - il protocollo comunale relativo alla casa di Mulinetti che indica come l' intervento del sindaco di Recco nella villetta sia per interesse personale e non, come ha raccontato, per interesse pubblico, della comunità". "Ho poi fatto mie considerazioni - aggiunge - in merito a certe voci che circolano, ma soprattutto ho espresso il desiderio che non si lasci cadere tutto nel silenzio, come è stato per le bombe alla palestra di sei anni fa e di tre anni fa. Anche perché quelle bombe ancora oggi vengono addebitate a me, perché anche allora ci furono dichiarazioni che mi additavano come il colpevole". (Ansa)
Cronaca
FORSE UNA BRAVATA LA BOMBA DI RECCO
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