Si sono dati appuntamento spontaneamente, seguendo i messaggi che rimbalzavano sui social network: sono decine di migliaia di cittadini francesi che questa sera sono scesi nelle piazze delle principali città del Paese per dire "no" al terrorismo e alla violenza dopo la strage avvenuta questa mattina nella sede di Charlie Hebdo, il settimanale satirico finito nel mirino dei fanatici islamici per le sue vignette.#JeSuisCharlie, letteralmente "Io sono Charlie": questa la parola d'ordine scelta dai manifestanti, ma anche dalle testate giornalistiche, per testimoniare la vicinanza nei confronti delle 12 vittime e delle loro famiglie. Intanto il presidente della Repubblica, Francois Hollande, in un discorso televisivo, ha annunciato che domani sarà giornata di lutto nazionale per la Francia. Manifestazioni di solidarietà anche in numerose città del mondo, tra cui Roma e Milano. Oggi pomeriggio il presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato in visita all'ambasciata di Francia a Roma.
Mentre restano gravissime le condizioni di 4 degli 8 feriti, continua la caccia ai killer. Oltre ai due uomini che hanno aperto il fuoco sui giornalisti e i collaboratori del settimanale, potrebbe esserci un terzo uomo che avrebbe partecipato all'azione. In Francia il livello di attenzione per possibili attentati terroristici resta al massimo livello.
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