economia

Sul rosso di 328,8 milioni pesa per la metà
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Circa 163 milioni di perdita. E’ l’ultimo “regalo” della sciagurata gestione dell’ex presidente Giovanni Berneschi fatto a Banca Carige, che chiude i conti dei primi nove mesi 2014 con un risultato netto negativo di 328,8 milioni. La posta maggiore è costituita proprio da quei 163 milioni, che derivano dalla vendita delle compagnie assicurative. A bilancio erano iscritte con un valore di 460 milioni, ma sono state vendute per 310 milioni, con una minusvalenza appena mitigata dall’utile generato nello stesso periodo (45,2 milioni).
 
Al totale del segno meno contribuiscono poi 43,9 milioni di maggiori spese per il personale riconducibili al nuovo accordo sindacale (quello degli “scivoli”), 9,3 milioni per la svalutazione dell’avviamento della Cassa risparmio Carrara, 3 milioni per i costi connessi alla chiusura di 35 filiali (nelle aree marginali) e 9,8 milioni per ulteriori imposte nette.

Per capire l’andamento dei conti di Banca Carige bisogna per forza partire da queste cifre, visto senza di esse, catalogate come voci “non ricorrenti” del bilancio, il risultato negativo  di gennaio-settembre 2014 sarebbe invece di 50 milioni, in miglioramento rispetto al corrispondente periodo 2013 (-174,4 milioni) e soprattutto in linea con il piano varato dal management, il presidente Cesare Castelbarco Albani e l’amministratore delegato Piero Montani, che prevede un ritorno all’utile già il prossimo anno.

Banca Carige, insomma, sconta ancora la grande pulizia che lo scorso anno i suoi vertici hanno avviato per rimettere in linea di galleggiamento i conti e tuttavia gli interventi e la loro efficacia stanno pienamente rispettando il cronoprogramma. A dimostrarlo sono gli stessi stress della Bce, considerando che la bocciatura che impone un ulteriore aumento di capitale (da 500 a 650 milioni) è arrivata dalla valutazione fatta in caso di scenario catastrofico, mentre la promozione è avvenuta a pieni voti sul versante dell’esame base, quello dell’Asset quality review (Aqr) che riguarda i così detti fondamentali dell’istituto.

Per i dettagli dei conti  rimandiamo al comunicato ufficiale di Carige, che trovate allegato, mentre bisogna rilevare che il consiglio di ieri ha sì compiuto un primo esame alle richieste di chiarimento avanzate dalla Fondazione sulle misure post-stress test della Bce, ma la risposta al maggiore azionista (tuttora al 19% anche se la quota si diluirà con l’imminente ricapitalizzazione) arriverà solo nei prossimi giorni.