cronaca

Protesta in Consiglio comunale, contestati Doria e Dagnino
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"Il Pd è contro i lavoratori Amt". E' lo striscione srotolato in consiglio comunale a Genova da una settantina di lavoratori dell'azienda di trasporto Amt contro la disdetta del contratto integrativo aziendale da febbraio 2015. I lavoratori hanno contestato il sindaco Marco Doria e l'assessore al Traffico Anna Dagnino e si sono rifiutati di incontrare la conferenza dei capigruppo.

"Non avevamo altra scelta, la situazione del bilancio di Amt è pesantissima". Così l'assessore alla mobilità del Comune di Gernova spiega la decisione dell'azienda di tagliare i contratti integrativi. Una scelta che ha sollevato la protesta dei lavoratori. Dopo una breve sospensione, i lavori sono ripresi dopo che Doria ha sottolineato che il consiglio deve votare la delibera sui lavori d'urgenza post alluvione. "Amt occupata dai lavoratori da oggi al 2 febbraio 2015". "Ritirate la disdetta", "Volete cancellare 50 anni di lotte dei lavoratori", "vergognatevi", "ci state prendendo in giro", "ci avete asciugato", "aspettiamo il 2 febbraio e vediamo cosa succede", sono gli slogan urlati dai manifestanti.

OCCUPAZIONE DELLA SEDE - I lavoratori dell'Azienda trasporti municipale di Genova (Amt) hanno occupato in segno di protesta il primo piano della sede a Genova, dove ci sono gli uffici della presidenza, della direzione e dei dirigenti. Sono decisi a mantenere l'occupazione fino a quando l'azienda non ritirerà la disdetta del contratto integrativo a partire da febbraio 2015. L'Amt intende così recuperare i fondi necessari per evitare il fallimento. 

Una quarantina le persone che, in modo pacifico, hanno occupato stamani la sede dell'azienda trasporti di Genova. Tra loro lavoratori e rappresentanti sindacali che poche ore prima hanno partecipato a una accesa assemblea durante la quale è stato deciso di respingere la proposta dell'azienda. Il Comune di Genova ha spiegato in una nota che "ci sono tre mesi di tempo per rinegoziare l'integrativo in modo da riequilibrare i conti aziendali. La disdetta formale non significa azzerare l'integrativo ma avviare una trattativa tra azienda e sindacati per salvare Amt". 

RISCHIO CRACK PER AMT - "Nel 2015 Amt rischia il fallimento. Sarebbe un disastro per il servizio di trasporto, per la città e per i lavoratori. Perché non accada bisogna garantire l' equilibrio dei conti dell'azienda, che è e resta pubblica". Lo ha evidenziato il Comune di Genova in una nota a commento della protesta dei lavoratori dell'azienda trasporti municipale che hanno occupato la sede dell'azienda. "Il Comune ha sostenuto e sostiene Amt con ingenti stanziamenti, maggiori di quelli che altri comuni versano alle loro aziende - spiega Palazzo Tursi -. Nel 2014 oltre 34 milioni, per il 2015 ne prevede altri 30. Non è pensabile che nelle ristrettezze di bilancio possa ancora aumentare il finanziamento né che, per farlo, riduca servizi essenziali per i cittadini o aumenti ulteriormente le tasse".

Lo scorso anno, a novembre, i lavoratori dell'Amt fecero cinque giorni di sciopero selvaggio, paralizzando la città, contro le proposte dell'azienda per evitare il fallimento. La protesta finì con la firma di un accordo, garante la Regione. "Il Comune ha rispettato alla lettera gli impegni assunti - scrive oggi Tursi -. L'accordo prevedeva, nel marzo 2014, l'avvio delle procedure per una gara regionale di affidamento del servizio di trasporto pubblico locale; i tempi di attuazione della legge regionale lo hanno fatto slittare di almeno un anno. Nel frattempo però Amt deve vivere e anzi consolidarsi per partecipare alla gara. Nessun lavoratore deve essere licenziato, né dipendente da Amt né dalle ditte di appalto".